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venerdì 29 marzo 2013

Fiat. Landini( Fiom): “La partecipazione alle assemblee in sciopero di oggi alla Cnh di Jesi dimostra il malcontento dei lavoratori per il Ccsl e la necessità di riaprire un confronto”



Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil, ha così commentato lo sciopero di oggi alla Cnh di Jesi, che ha visto adesioni di circa il 60% dei dipendenti.

“La grande partecipazione alle assemblee in sciopero organizzate dalla Fiom-Cgil che si sono tenute oggi alla Cnh di Jesi (Ancona) dimostrano sia la necessità di riaprire un confronto con l'Azienda per cercare un accordo che punti sull'innovazione del prodotto, invece che sulla riduzione dei diritti, sia il malcontento delle lavoratrici e dei lavoratori della Fiat che, oltre a vedersi decurtare dalla loro retribuzione le assenze per malattia, hanno ricevuto un abbassamento del salario a causa del nuovo Ccsl, mentre lo stipendio di Marchionne continua ad aumentare.”
“La buona adesione allo sciopero dimostra anche che la Fiat non è riuscita, come ha provato a fare in tutti i modi, a far fuori la Fiom dalle sue fabbriche.”
“Parlando con i lavoratori e le lavoratrici della Cnh è nuovamente emersa la necessità di un cambio di direzione nelle politiche del Paese: l'assenza da troppo tempo di una politica industriale, infatti, rischia di far saltare l'intero sistema industriale italiano. Per questo, abbiamo ribadito – con il consenso dei lavoratori - la necessità di un confronto con le forze politiche e di una grande manifestazione nazionale a Roma a maggio che rimetta il lavoro al centro degli interventi del prossimo Governo.”

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 28 marzo 2013

mercoledì 27 marzo 2013

SCIOPERO ALLA FIAT CNH JESI


UN CONTRATTO A PERDERE

Care iscritte, cari iscritti, care lavoratrici e cari lavoratori,
Fim Uilm Fismic Ugl e Capi hanno sottoscritto con Fiat un accordo ponte sul salario dove i lavoratori
per il 2013 complessivamente si troveranno in busta paga meno soldi dell'anno scorso.

In cambio di un aumento di 40 euro medio sulla paga base per 12 mesi, vengono cancellati i 103,31
euro del premio di competitività che i lavoratori prendono da anni, e a Luglio non sarà elergito né
alcun saldo del Premio di Risultato (che in pratica non esiste più) né il Premio Straordinario di 600
euro dello scorso anno.
Da ultimo a partire dal mese di Aprile viene istituito un ”incentivo di produttività” legato alla
presenza che darà mensilmente ad ogni lavoratore 0,82 euro per ogni ora effettivamente lavorata.
Con l'esclusione dal computo dei ricoveri ospedalieri, delle malattie gravi, della maternità e
dell'allattamento, delle 10 ore di assemblea e dei permessi degli Rls. A titolo di esempio un
lavoratore che si assentasse una settimana per ferie o malattia si troverà il mese successivo una
decurtazione in busta paga di quasi 35 euro.

Mentre si riduce il salario di chi lavora, Fiat Industrial l'anno scorso ha realizzato guadagni per un
+31%, ha aumentato i dividendi agli azionisti, e proprio in questi giorni nel nostro stabilimento sta
distribuendo premi ai capisquadra per migliaia di euro.
Non bastasse l'Amministratore Delegato del Gruppo Sergio Marchionne quest'anno riceverà da Fiat
compensi pari a 7 milioni di euro. Questo mentre i lavoratori a Luglio andranno in ferie con 1300
euro ad andar bene.
Ricordiamo che chi diversamente come Wolkswagen investe, oltre a non licenziare pagherà
quest'anno ai dipendenti un premio di 7200 euro a testa.

Vergognoso è inoltre il fatto che Fim e Uilm negano ancora una volta alle lavoratrici e ai lavoratori il diritto a votare le piattaforme e gli accordi che li riguardano. Addirittura ancora non sappiamo se e quando faranno un'assemblea per spiegarci cosa hanno firmato.

Tutto questo avviene in un contesto del gruppo dove la stragrande maggioranza dei lavoratori è fuori
dalle fabbriche, alle prese con le chiusure o con le procedure di Cassa Intergrazione (quanto frmato
non dà un solo euro ai lavoratori in Cig) di cui non si vede la fne. Una situazione voluta e studiata a
tavolino dall'azienda per fare piazza pulita di investimenti, diritti e salari delle lavoratrici e dei
lavoratori. Una condizione che rende molto complicato organizzare una mobilitazione generale di
tutti i lavoratori della Fiat capace di cambiare nell'immediato l'accordo.

Nonostante questo, come delegati della Fiom pensiamo che non possiamo smettere di indignarci.
Pena l'indifferenza e la rassegnazione delle persone che incontriamo tutti i giorni in fabbrica.
Riteniamo così necessario organizzare una risposta che dica ai lavoratori quello che accade sulla loro
pelle, e che allo stesso tempo indichi una via per provare a cambiare la situazione. Le crisi passano,
ma i danni prodotti dagli accordi scritti sotto dettatura dai sindacati complici restano.

E poi in ultimo, come non vedere quello che accade in fabbrica? L'altissimo numero di incompleti è
solo un esempio di un'azienda allo sbando che scarica sui Par dei lavoratori la sua incapacità ad
organizzare il lavoro come si deve. E a questo bisogna aggiungere lo spettacolo indegno di una RSA
di stabilimento che ormai da tempo non sa che pesci pigliare e tiene i lavoratori all'oscuro di tutto.
Venerdì scorso l'azienda ha comandato i lavoratori dell'offcina 2 a rimanere a casa senza che ci
fosse nemmeno un volantino sindacale in bacheca che spiegasse il perchè, quali i reparti interessati,
e come sarebbe stata coperta la giornata.

La Fiom continua a pensare che il lavoro a Jesi si tiene a partire dalla difesa dei diritti, dei salari, delle
libertà sindacali e della dignità di chi lavora. L'estensione del modello Pomigliano a tutto il gruppo
non solo ha cancellato anni di conquiste operaie ma non ha creato nemmeno lavoro. Oggi quello
che serve è riaprire un tavolo con tutte le organizzazoni sindacali che rimetta al centro piano
industriale, occupazione, democrazia, salario, orario e sicurezza.

PERTANTO:    

PER DIRE QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO


Giovedì 28 Marzo 2013

1 ORA E MEZZA
DI ASSEMBLEA IN
SCIOPERO

PER IL  LAVORO,PER IL SALARIO, PER I DIRITTI

saranno presenti il segretario generale della Fiom
Maurizio Landini
il coordinatore Fiom gruppo Fiat
Michele Di Palma
e il segretario regionale Fiom Marche 
Giuseppe Ciarrocchi

ritrovo davanti ai cancelli

lo sciopero si terrà nei seguenti orari:

mattino e centrale  dalle 9,30 alle 11,00
pomeriggio dalle 14,00 alle 15,30
notturno dalle 21,00 alle 22,30

invitiamo le lavoratrici e i lavoratori alla massima partecipazione!


Jesi, 26 Marzo 2013                                                   La Rsu della Fiom Cgil

venerdì 8 marzo 2013

FIAT FA PAGARE AGLI OPERAI IL PREMIO DI MARCHIONNE



Fim, Uilm, Fismic e Uglm firmano l'intesa che cancella il premio per i lavoratori in cassa

Il testo firmato dalla Fiat con Fim, Uilm, Fismic e Uglm peggiora ulteriormente le intese raggiunte precedentemente con la nascita del Contratto collettivo specifico di lavoro. La direzione aziendale della Fiat ha ottenuto la sostituzione del “premio di competitività” con “l'incentivo di produttività” che comincerà ad essere erogato da Aprile.

Alle lavoratrici e ai lavoratori in cassa integrazione non sarà erogato un solo euro di premio. I 103,31 euro (lordi mensili) fissi che erano erogati per 13 mensilità vengono quindi cancellati e sostituiti dai 120,27 euro (lordi mensili) su 12 mensilità e completamente variabili.
Infatti, mentre lo scorso anno i lavoratori posti in cassa integrazione, a prescindere dalle ore di lavoro svolte, hanno percepito 600 euro, quest'anno per tutto il tempo in cui saranno in cassa non riceveranno nulla
Riceveranno il premio le donne in maternità e gli uomini in paternità, solo perché lo scorso anno le delegate della Fiom-Cgil hanno aperto una vertenza nei confronti dell'azienda rivolgendosi alle pari opportunità, mentre tutto rimane come prima per chi è in malattia (senza ricovero ospedaliero) o in permesso.
Rispetto alla stesura del Ccsl ai fini del calcolo del premio sono escluse le ore in permesso sindacale e invece vengono tenute quelle per i rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza.
In paga base, dopo l'assorbimento definitivo e automatico negli aumenti individuali, verranno erogati da febbraio 40 euro lordi mensili di aumento contrattuale. In un anno l'aumento rispetto al Ccnl di Federmeccanica è di soli 25 euro lordi (pari a meno di due euro lordi in più al mese).

La direzione aziendale della Fiat scarica completamente sui lavoratori la crisi produttiva di cui il management è l'unico responsabile, mentre le organizzazioni sindacali complici firmano senza un mandato, senza un'ora di assemblea e senza il voto dei lavoratori.

Roma, 8 marzo 2013

mercoledì 6 marzo 2013

FIAT BASTA SCUSE, SERVONO GLI INVESTIMENTI!


L'amministratore delegato della Fiat accampa sempre nuove scuse per giustificare il fallimento della direzione aziendale tenuta sino ad oggi in Italia. Prima la Fiom, a seguire i lavoratori, i Tribunali, la sinistra, l'instabilità istituzionale e oggi addirittura l'uscita dall'euro.

La verità è che sul piano industriale Fiat vende sempre meno auto; l'anno scorso non si sono raggiunte le 400mila vetture e nei primi due mesi del 2013 le immatricolazioni sono calate del 16,8% rispetto allo scorso anno. La conseguenza diretta sono più di 50 milioni di ore di Cassa integrazione solo lo scorso anno.

Nei fatti al centro degli sforzi dell'amministratore delegato di Fiat c'è l'interesse della proprietà a mantenere la liquidità per la scalata al “tesoretto” Chrysler, nonostante le agenzie di rating internazionale abbassano di verifica in verifica il voto sulla credibilità del Gruppo.

Nei tre anni trascorsi dall'uscita dal Contratto nazionale, la Fiat ha di fatto aumentato l’orario, i ritmi e i carichi di lavoro e ad oggi nessun accordo è stato raggiunto sul rinnovo del Ccsl con le organizzazioni sindacali complici su salario e premio. Mentre per migliaia di lavoratori in cassa integrazione Fiat non prevede nessuna integrazione del reddito.

La Volkswagen, nel frattempo, ha ridotto la retribuzione del management, erogato 7.200 euro di premio ai suoi lavoratori e aumentato gli occupati.

La Fiat ha dato 9 milioni di premio all’amministratore delegato, zero euro – ad oggi – ai suoi lavoratori, di cui alcune migliaia sono stati licenziati.

Contano i fatti, non le parole!

La Fiom-Cgil chiede che le Istituzioni facciano rispettare le leggi, le sentenze e la democrazia alla Fiat e che convochino un tavolo nazionale per il piano industriale e il futuro occupazionale di tutti gli stabilimenti Fiat, dell'indotto e della componentistica.

Roma, 5 marzo 2013
www.fiom.cgil.it