Pagine

martedì 27 luglio 2010

 

 

Metalmeccanici: Landini, in piazza per lavoro e diritti


Il leader della Fiom lancia la manifestazione del 16 ottobre
“E' in atto il tentativo di cancellare e superare il contratto nazionale, il diritto alla contrattazione collettiva in fabbrica”. Lo ha detto oggi (27 luglio) il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, nel suo intervento all'assemblea nazionale dei delegati di Unionmeccanica-Confapi. “Siamo di fronte - ha spiegato - a un'accelerazione di questo processo, si deciderà nei prossimi mesi. Non avremmo quindi nessun secondo tempo per prendere delle decisioni, chi pensava a successive verifiche, deve fare i conti con questa accelerazione”.

“Gli accordi separati per i contratti di Unionmeccanica-Confapi e le Associazioni delle Cooperative rendono ancora più evidente il problema della rappresentanza delle Organizzazioni sindacali. Cisl e Uil sono largamente in minoranza eppure hanno firmato un'intesa legittimate, non dai lavoratori, ma dalle Organizzazioni datoriali. Fa tutto parte dello stesso disegno. Si tratta di una distruzione sistematica delle tutele e dei salari che va contrastata. Per questo invieremo una lettera di contestazione a tutte le aziende della legittimità degli accordi e apriremo vertenze aziendali e territoriali”.

“Se viene confermata l'ipotesi della newco a Pomigliano - ha avvertito Landini - , e la non applicazione del contratto dei metalmeccanici, si tratterebbe di una scelta grave e non motivata da problemi di produttività. Non c'era bisogno di seguire questa strada da parte della Fiat, bastava applicare il Contratto nazionale per garantire i livelli di produttività richiesti. La strada che stanno seguendo è quella della contrattazione di settore, sempre per superare il Contratto nazionale e l'unificazione delle condizioni di lavoro. Si prende a riferimento l'intesa di Pomigliano, ovvero la derogabilità dei diritti e si portano gli Usa ad esempio. Ma negli Stati Uniti la grave crisi nell'industria dell'auto è stata così pesante proprio per la mancanza dello Stato sociale e dal Contratto nazionale, che ha portato a competere sulle condizioni di lavoro e sui salari. Oggi un metalmeccanico ha gli stessi diritti, a prescindere da dove lavori. Se va in porto questo progetto, i diritti saranno legati all'azienda in cui un dipendente lavora”.

“La manifestazione del 16 ottobre di tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici riparte dal mettere al centro il lavoro e i diritti per uscire dalla crisi. Per noi la democrazia e il coinvolgimento dei lavoratori è un punto centrale. Siamo pieni di dichiarazioni di solidarietà - ha concluso -, ma ora serve costruire un movimento per influenzare le decisioni in atto”.

Fiat: nasce Newco, fabbrica a Pomigliano

 Presidente Marchionne, capitale di 50.000 euro. Verso nuovo contratto per 5mila lavoratori


TORINO - E' nata Fabbrica Italia Pomigliano. La societa' e' stata iscritta al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Torino il 19 luglio. E' controllata al 100% da Fiat Partecipazioni, ha un capitale di 50.000 euro e il presidente e' Sergio Marchionne.
L'oggetto sociale della newco e' ''l'attivita' di produzione, assemblaggio e vendita di autoveicoli e loro parti. A tal fine puo' costruire, acquistare, vendere, prendere e dare in affitto o in locazione finanziaria, trasformare e gestire stabilimenti, immobili e aziende''. Inoltre la societa' ''puo' compiere le operazioni commerciali, industriali, immobiliari e finanziarie, queste ultime non nei confronti del pubblico, necessarie o utili per il conseguimento dell'oggetto sociale, ivi comprese l'assunzione e la dismissione di partecipazioni ed interessenze in enti o societa', anche intervenendo alla loro costituzione''. La nascita di Fabbrica Italia Pomigliano e' un passo preliminare per la costituzione di una nuova societa', una new company in cui riassumere, con un nuovo contratto, i 5.000 lavoratori attuali della fabbrica campana. Si tratta del progetto Futura Panda a Pomigliano, per il quale la Fiat ha raggiunto un accordo con i sindacati il 15 giugno, non firmato dalla Fiom.

Fiat, il più grave attacco ai diritti dei lavoratori dal 1945 ad oggi.

Quello che oggi tutti i giornali preannunciano per la Fiat, (...)
cioè l’abbandono del contratto nazionale, è il più grave attacco ai diritti dei lavoratori dal 1945 ad oggi.
Così come la vicenda di Pomigliano annunciava l’attacco a tutti i diritti dei lavoratori Fiat, così la scelta della Newco e del contratto pirata, che di questo si tratta, per il settore auto, rappresenta la messa in discussione del contratto nazionale per tutti i lavoratori italiani. L’incontro di domani, alla luce di queste anticipazioni, si presenta come una patetica sceneggiata, nella quale saranno rappresentate la prepotenza della Fiat e l’impotenza delle istituzioni di fronte alle multinazionali. E’ una vergogna per l’Italia e un danno drammatico per i lavoratori e per l’industria. In ogni caso è chiaro che le decisioni Fiat apriranno la via a conflitti sindacali e legali senza precedenti.


27 luglio 2010