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giovedì 26 giugno 2014

COMUNICATO SINDACALE


Il calo dei volumi e dell'occupazione in forza nello stabilimento della Cnh di Jesi per la Fiom-Cgil rimangono le priorità su cui costruire assieme alle altre organizzazioni sindacali una azione comune che metta al centro il futuro produttivo e occupazionale della fabbrica, e l'avvio di assemblee di reparto che affrontino le problematiche che hanno i lavoratori sulla propria condizione di lavoro. Lo stesso sciopero alle trasmissioni di qualche giorno fa è una prova di come nei reparti ci siano molti problemi, spesso scaricati sopra le spalle di chi ci lavora.
Su questi due temi abbiamo tenuto un mese fa un incontro con le altre sigle sindacali, e su questi stessi temi sarebbe opportuno ci dicano con chiarezza cosa vogliono fare.

Il tutto anche in previsione dell'incontro sul Piano Industriale della Cnh, che si terrà a Torino il 10 Luglio prossimo tra Fiat e Fiom-Cgil.

La questione su cui ad oggi non intravediamo invece la possibilità di una azione unitaria, è quella relativa al rinnovo del contratto specifico di lavoro da noi non sottoscritto 4 anni fa.

Dopo 10 mesi di trattativa dove ancora una volta è stata esclusa dai tavoli la nostra organizzazione, i sindacati firmatari hanno accettato di trattare il rinnovo salariale non su aumenti in paga base (come fanno ad esempio con Federmeccanica), né in relazione ai premi di produzione assenti in Fiat ormai da anni, bensì su un'una-tantum proposta dall'azienda pari a 15 euro lordi mensili a copertura di tutto il 2014.

A motivo di ciò la Fiom Cgil non aderirà all'iniziativa di sciopero proclamata dalla Uilm.

Se chi decide di scioperare ha tutto il nostro rispetto, crediamo anche che farebbe bene ad andare in assemblea a spiegare alle lavoratrici e ai lavoratori di come stanno realmente le cose sul contratto, e di come questa azienda non voglia contrattare con i sindacati più nulla, in particolar modo il salario dei suoi dipendenti. Sono anni che in maniera unilaterale e con la scusa della crisi, dà soldi solo agli azionisti e ai professional.

La Rsa della Fiom Cgil in tutta coerenza con quanto fatto in questi anni, ritiene necessaria la ricostruzione di una mobilitazione unitaria nel gruppo Fiat, capace di affrontare i temi del salario e del lavoro, ma quando si chiamano le persone allo sciopero crede sia necessario che ne siano chiari gli obiettivi, oltre che discussi con le lavoratrici e i lavoratori.

In ultimo, l'ennesima ambulanza che varca i cancelli della fabbrica per portare in ospedale un lavoratore della Cnh di Jesi infortunatosi sul lavoro, la dice lunga di come gli standard normali di sicurezza sul lavoro valgono forse quando c'è l'Audit, ma molto meno durante i normali giorni lavorativi.

Jesi, 26 Giugno 2014 La Rsa della Fiom Cgil

mercoledì 25 giugno 2014

SCIOPERO AL REPARTO TRASMISSIONI


E' normale che a fronte di quella che era stata definita da parte dell'azienda una ottimizzazione del reparto, che avrebbe previsto una produzione giornaliera di 36 trasmissioni, da un mese se ne perdono 2/3/4/5/6 tutti i giorni? Oltre all'aggiunta di un peggioramento significativo della condizione di lavoro e della sicurezza, in particolar modo sulla nuova macchina Utility Medium?

Per questi motivi le lavoratrici e i lavoratori del reparto hanno deciso nella giornata di ieri 24 Giugno di fermarsi 1 ora in sciopero. Nell'assemblea dove era presente la quasi totalità delle persone, sono stati affrontati i problemi dell'officina legati alla sicurezza, alla qualità, ai tempi, all'organizzazione del lavoro, e soprattutto in merito alle preoccupazioni rispetto a scelte aziendali che ad oggi sembrano aver aumentato piuttosto che diminuito, i problemi legati alla produzione delle trasmissioni.

La Rsa della Fiom Cgil ritiene necessario al più presto un incontro con Fiat, utile ad affrontare le questioni poste dai lavoratori, che riguardano non solo il reparto trasmissioni, ma l'intera fabbrica.

A motivo di ciò alleghiamo quanto emerso dall'assemblea.

Salute e sicurezza
rischiosi per la salute di chi lavora perchè usurati o privi di adeguata “sicura”, sono i bancali contenenti i sollevatori e i riduttori delle vecchie trasmissioni, ancora meno sicuri quelli dei riduttori provenienti dalla Turchia della nuova macchina U.M.;
l'area della revisione del reparto deve essere provvista di un banco e di attrezzature adeguate alla nuova macchina Utility Medium;
dagli addetti devono essere utilizzati per spostare o sollevare carichi pesanti, solo ganci che siano a norma, e non come oggi (montaggio frizione ai cambi e alle campane) non in grado di sostenere il pezzo;
va rivista l'operazione che dovrebbe mettere in sicurezza la trasmissione sullo skid ad oggi in prima postazione, oltre che le protezioni sugli angoli degli stessi.

Organizzazione del lavoro
serve predisporre la linea di un sistema informatico che permetta ai lavoratori di vedere in qualsiasi momento tutti i dettagli relativi alla produzione giornaliera (velocità della linea, fermi linea, etc, etc.);
ci sono problemi sulle attrezzature necessarie alla preparazione della frizione della nuova macchina U.M. (postazioni dei cambi);
va proseguito il lavoro di miglioramento delle postazioni, la predisposizione di pistole per il serraggio e delle attrezzature adeguate in tutte le postazioni;
vanno rivisti gli spazi di lavoro delle “campane”, come sul fondo della linea dove l'addetto della penultima postazione deve effettuare lo scarico della trasmissione su un computer sistemato dove passano i trenini e le vespette;
tutte le postazioni (compreso il fianco-linea) vanno dotate delle cartelle relative ai tempi della nuova Utility Medium;
va rivisto il giro che le vespette fanno a fine turno, oltre che specificata la quantità di produzione che ogni lavoratore deve eseguire a fine turno sull'ultima macchina.

Personale
è necessario addestrare altri lavoratori sulla nuova macchina Utility Medium in grado di aiutare chi lavora in postazione sulla linea.

In ultimo, sui tempi della nuova macchina ci riserviamo di fare valutazioni in seguito.

Jesi, 25 Giugno 2014                           La Rsa della Fiom Cgil