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lunedì 12 luglio 2010

LA CHIAMATA DEL CRUMIRO

E’ COMPROVATO DA QUANTO RIPORTATOCI DA MOLTI LAVORATORI CHE L’AZIENDA GIOVEDI’ SCORSO NEL COMANDARE A LIVELLO INDIVIDUALE AL LAVORO GLI ADDETTI PER IL GIORNO SUCCESSIVO – RICORDIAMO CHE VENERDI’ 9 LUGLIO E’ STATA GIORNATA DI CIGO PER L’INTERO STABILIMENTO CNH ITALIA DI JESI – ABBIA MESSO IN CAMPO UNA VERA E PROPRIA OPERAZIONE EPURATIVA, MIRATA ESPLICITAMENTE A DISCRIMINARE COLORO CHE AVEVANO ADERITO ALLO SCIOPERO DI 8 ORE INDETTO DALLA FIOM CGIL LO SCORSO 25 GIUGNO, SELEZIONANDO ACCURATAMENTE IL PERSONALE IN TAL SENSO. SAREBBE STATO QUESTO L’ORDINE IMPARTITO AD UN CERTO PUNTO DELLA MATTINATA DALLA DIREZIONE AI PREPOSTI IN OFFICINA.

IL TUTTO CONDITO DAL BALLETTO – SI PRESUME CHE ANCHE AL LORO INTERNO NON C’ERA UNA IDEA COMUNE SUL DA FARSI – DEL DOVETE VENIRE…PRIMA…NON DOVETE VENIRE…POCO TEMPO DOPO, SUCCEDUTOSI PER L’INTERA MATTINATA DEL GIOVEDI’, CONCLUSOSI POI CON LA TELEFONATA A CASA DA PARTE DEI CAPI-SQUADRA DEL TURNO SUCCESSIVO CHE INVITAVANO I LAVORATORI A RESTARSENE A CASA, LIBERANDO COSI’ LE FORZE CRUMIRICHE.

IL MESSAGGIO SPEDITO DALL’AZIENDA E’ OLTRE MODO CHIARO: SE SCIOPERI, SAPPI, CHE PRIMA O POI L’AZIENDA SE LO RICORDA…

COME SI DICE, UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA, E CERTO NON E’ STATA LA PRIMA VOLTA E NON SARA’ L’ULTIMA, MA VISTA LA CHIAREZZA DEI FATTI, E COLLOCATI NEL PARTICOLARE MOMENTO IN CUI CI TROVIAMO – POMIGLIANO DOCET! – ALLA RSU DELLA FIOM CGIL PREME SIN DA SUBITO METTERE IN CHIARO CHE SE IL MODUS OPERANDI CHE L’AZIENDA INTENDE PERSEGUIRE NEL COSI’ DETTO DOPO CRISTO E’ QUESTO – SECONDO L’ORACOLO SERGIO MARCHIONNE IN UNA DELLE SUE ULTIME CITAZIONI IL DOPO CRISTO E’ LO SPARTIACQUE RAPPRESENTATO DALLA VICENDA DI POMIGLIANO – DAL NOSTRO PUNTO DI VISTA CIO’ E’ RITENUTO ASSOLUTAMENTE INACCETTABILE E SARA’ RESPINTO CON OGNI MEZZO QUALSIASI ATTEGGIAMENTO AZIENDALE CHE MIRI A LIMITARE LA LIBERTA’ DEI LAVORATORI REGOLATA DA LEGGI O CONTRATTI, PER DI PIU’ TALI SCELTE PAIONO DEL TUTTO INADEGUATE, IN MANIERA PARE A NOI INEQUIVOCABILE, AD AFFRONTARE LE SFIDE PRODUTTIVE CHE ATTENDONO LO STABILIMENTO NEI PROSSIMI MESI O ANNI. ALTRO CHE MODERNITA’ O WCM!

L’USO DI PRATICHE AUTORITARIE SONO INVECE IL SEGNO DI UNA DIFFICOLTA’ E DI UNA INCAPACITA’ TUTTA AZIENDALE (ALL’INTERNO DI CHI HA IL POTERE DECISIONALE DELLE SCELTE IN FABBRICA, LI’ NON C’E’ TRACCIA DI WCM!) AD AFFRONTARE IN MANIERA AUTOREVOLE ( E’ DELL’AUTOREVOLEZZA DELLE PROPRIE RAGIONI E DELLE DECISIONI CHE C’E’ BISOGNO, NON DI AUTORITARISMO!) QUELLE CHE SONO LE VERE PROBLEMATICHE DELLO STABILIMENTO, COME QUELLE LEGATE ALL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E ALLE TRASFORMAZIONI DEL WCM IN ATTO, IL NON SAPERE E IL NON VOLER CONIUGARE UN GIUSTO EQUILIBRIO TRA L' ESIGENZA DELLE PERSONE CHE LAVORANO IN FABBRICA E QUELLE DELL’INTERESSE AZIENDALE, CHE QUALCUNO VORREBBE DIPINGERE COME IDENTICHE.

PENSARE ALLORA DI RENDERE COMPETITIVO UNO STABILIMENTO CON GIGANTOGRAFIE DEI LAVORATORI, BUONI BENZINA, O PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO ( LA MAGGIOR PARTE DEL TUTTO INSIGNIFICANTI) NEGANDO ALLO STESSO TEMPO LA CONTRATTAZIONE DEI CARICHI DI LAVORO, COSI’ COME AVVENUTO IN LINEA DI MONTAGGIO A2, O NEGANDO QUALSIASI FORMA VERA DI MOBILITA’ O VALORIZZAZIONE PROFESSIONALE INTERNA COME SUCCEDE ORAMAI DA TEMPO IMMANE – LA FABBRICA DELLE SABBIE MOBILI POTREMMO DIRE – O DISCRIMINANDO L’ESERCIZIO DI DIRITTI INDIVIDUALI INDISPONIBILI COME QUELLO ALLO SCIOPERO, E IN ULTIMO, MA NON PER ORDINE DI IMPORTANZA, PENSARE CHE FIAT NON INTENDE RICONOSCERE IL SALDO DEL PREMIO DI RISULTATO 2010 CHE SPETTA SULLE BUSTE PAGHE DEI LAVORATORI A LUGLIO, SENZA I QUALI QUESTA AZIENDA SAREBBE MORTA E SEPOLTA, A NOI PARE SCELTA MIOPE E SCELLERATA.

LA CRESCITA DELLO STABILIMENTO, AUSPICABILE DA ENTRAMBI LE PARTI, NON PUO’ NON TENER CONTO DI QUANTO DETTO SOPRA.

Jesi, 12 Luglio 2010

LA RSU DELLA FIOM CGIL CNH ITALIA JESI

DA MELFI



La Direzione FIAT SATA di Melfi lasci il volto “AUTORITARIO” RIPRENDA 
il Dialogo e il confronto DEMOCRATICO 

Nelle ultime 2 settimane la Direzione FIAT SATA ha ingaggiato un braccio di ferro con i lavoratori sulle condizioni di lavoro puntando ad aumentare del 10% (42 vetture a turno) il flusso della produzione giornaliera senza adeguare parallelamente il numero degli operai sulle linee di montaggio, determinando in questo modo un peggioramento delle prestazioni lavorative ed inoltre “violando” le regole contrattuali e di legge vigenti in materia di carichi di lavoro.
Al rifiuto della direzione FIAT SATA di ripristinare le condizioni normali e contrattuali conosciute i lavoratori hanno messo in campo per tutte e 2 le settimane lo SCIOPERO con cortei interni per ottenere il rispetto della salute e delle condizioni di lavoro.
La Direzione FIAT anziché ascoltare le richieste dei lavoratori con un atto “autoritario” sospende 3 lavoratori di cui 2 RSU FIOM CGIL per dissuadere tutti gli altri lavoratori dal continuare con le lotte ed accettare il “comando” FIAT sull’aumento della produzione giornaliera.
La illegittima decisione della FIAT forse si inquadra nel contesto generale di vincolare le produzioni in Italia con l’accettazione di peggiorare le condizioni di lavoro e di salario dei lavoratori Italiani, che purtroppo negli ultimi tempi trova a sé molti sostenitori dentro sia il sindacato che le istituzioni.
Eppure solo qualche mese fa si è festeggiato nello stabilimento SATA di Melfi la produzione di 5.000.000 di vetture che ha visto la partecipazione anche del presidente della giunta Regionale De Filippo, da questi risultati ci si attendeva un confronto aperto sulle prospettive produttive occupazionali e salariali per i lavoratori dello o stabilimento SATA di Melfi.
Invece il nuovo piano industriale NON prevede che vengano ristabilite le condizioni normali per la produzione dei 2 marchi (FIAT e LANCIA), NON prevede nuova Occupazione necessaria per i livelli produttivi, NON prevede il Premio di produzione a Luglio per i lavoratori.
Eppure la FIAT continua a ricevere finanziamenti pubblici senza che siano ancorati anche alle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici.
I lavoratori si aspettano, dalla FIAT, una decisione positiva che porti al ritiro delle sospensioni per ristabilire le normali condizioni all’interno della fabbrica, così come si aspettano un più incisivo intervento delle Pubbliche Istituzioni che non può essere ridotto al presenzialismo ma ad una reale interazione con le dinamiche, complesse, industriali e delle relazioni sociali.

Potenza 11 Luglio 2010 Giuseppe CILLIS