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lunedì 31 marzo 2014

COMUNICATO RSA FIOM CNH JESI


Nell'incontro di Venerdì 28 Marzo scorso tra Fiat Cnh Jesi e la Rsa della Fiom Cgil, sono stati discussi i seguenti argomenti.
Fiat ci ha informato che nelle prossime settimane lo stabilimento vedrà un aumento e un cambio del mix produttivo, che porterà la produzione giornaliera a 110 trattori (contro i 102 attuali); la variazione è causata dall'aumento di richieste della APL Tier 3 (che nel mese di Settembre prossimo, salvo ulteriori proroghe sulle emissioni, uscirà di produzione), e delle gamme degli “specialty” (vigneti e frutteti).

In merito all'occupazione del sito produttivo, ci è stato comunicato che i 14 lavoratori in distacco da Valle Ufita, resteranno in forza nello stabilimento fino a tutto il mese di Aprile, e che nelle prossime settimane Fiat inizierà i colloqui per l'assunzione di lavoratori appartenenti a categorie protette.

Sull'organizzazione del lavoro, l'Azienda ci ha fornito soluzione tecniche, che valuteremo più approfonditamente, in merito a singole postazioni del reparto Cabine, che avevamo precedentemente segnalato come potenzialmente pericolose per la salute fisica di chi ci lavora.

La Rsa della Fiom Cgil ha inoltre fatto le seguenti richieste:

-Investimenti e risposte in merito al tetto dell'officina 1, perché contenente eternit (seppur bonificato oltre 10 anni fa), oltreché vecchio tanto da non trattenere più l'acqua durante le piogge: in troppi punti piove sopra la testa dei lavoratori, o quando va meglio si formano gigantesche pozze d'acqua vicino le postazioni di lavoro così da mettere a rischio la sicurezza degli addetti.

-rimettere in vita al reparto trasmissioni la linea meccanizzata di montaggio chiusa anni fa, che potrebbe benissimo contenere sia la nuova macchina che i TK. Oggi i volumi e le aspettative sulla nuova trasmissione della Utility Medium (fondamentale anche per i reparti delle Cabine e dei Trattori) richiedono un impegno vero da parte di questa Azienda. La soluzione odierna di ammassare persone e trasmissioni tutte su una linea che non riesce a contenere più nulla, sta peggiorando sia la condizione di lavoro che ciò che produciamo.

-abbiamo inoltre ribadito il diritto dei lavoratori di conoscere con anticipo il piano ferie estive, così come è ora di sapere se il 2 Maggio si lavora o meno. Similmente, è stato anche fatto presente che non è accettabile che in Officina 2, i capi non diano le ferie ai lavoratori.

In ultimo, vorremmo fare una considerazione sui delegati della Fim e della Uilm. Rai 3 da anni trasmette una nota trasmissione che parla di persone scomparse dal titolo “Chi l'ha visto”. Premesso che questi è meglio perderli che trovarli, il problema è che sono scomparsi con le ore di assemblea dei lavoratori, verso cui viene negato questo diritto. Che qualche volenteroso contatti la redazione di “Chi l'ha visto”...

Jesi, 31 Marzo 2014 La Rsa della Fiom Cgil

venerdì 28 marzo 2014

ASSENTEISTI?


Nell'incontro dell'11 Marzo scorso tenutosi all'Unione Industriali di Torino tra Fiat Industrial e Fiom-Cgil, l'Azienda in merito allo stabilimento di Jesi ha sottolineato in particolar modo due cose. Il calo della produzione previsto per il 2014 (dalle 25000 macchine del 2013 alle 22000 di quest'anno) seppur escludendo quest'anno il ricorso alla cassa integrazione, e l'aggravio negli ultimi anni del costo del trattore dovuto sempre secondo Fiat, all'alto tasso di assenteismo dei lavoratori dello stabilimento di Jesi.

Ammesso e non concesso che la drammatizzazione sull'assenteismo fatta a Torino da parte di Fiat sia fondata, è l'assenteismo il problema principale della fabbrica in cui lavoriamo? L'enorme numero di trattori incompleti, le difficoltà quotidiane a reperire i materiali, i problemi legati all'organizzazione del lavoro e alla qualità, sono riconducibili alle troppe malattie?

O viceversa quel dato (se proprio volessimo prenderlo sul serio...) mette in luce invece un malessere, di una classe operaia jesina che in questi anni si è vista cadere sopra la testa di tutto? Se così fosse, meglio sarebbe se provassimo a ragionare su quelle che sono le cause di questa presunta disaffezione al lavoro.

Se pensiamo all'aumento sulle linee di postazioni che mettono a rischio la salute di chi lavora, al ripetersi sistematico degli incidenti, all'assenza da anni di qualsiasi mobilità interna allo stabilimento capace di offrire opportunità di crescita professionale a tutti indistintamente, o al fatto che questa Azienda da troppi anni nega aumenti reali in busta paga, ci si può aspettare qualcosa di meglio?

Sarebbe anche da chiedersi se la scelta fatta in questi anni da Fiat di dividere i sindacati rendendo di fatto i lavoratori totalmente inermi di fronte allo strapotere aziendale che decide di tutto e per tutti, abbia migliorato o meno la considerazione che ogni lavoratore ha di questa Azienda.

E in ultimo, aver escluso la Fiom dalla contrattazione, ha portato qualche giovamento alla Fiat nel gruppo, come nella gestione ordinaria di una fabbrica come la nostra?

Se Fiat provasse per una volta a rispondere a queste domande, magari quei numeri sull'assenteismo cambierebbero, e forse diminuirebbero i problemi (quelli sì veri!) che questa fabbrica ha tutti i giorni nel produrre i trattori.

Ma per prima cosa dovrebbe provare a cambiare lei, ricomponendo il rapporto con la Fiom e convocandola ad un incontro che noi chiediamo da 4 mesi sulla missione produttiva futura dello stabilimento di Jesi.

Jesi, 28 Marzo 2014 La Rsa della Fiom Cgil

lunedì 24 marzo 2014

SERVI


"Propaganda degna dell'Istituto Luce" 

  COMUNICATO FIOM Fiat. De Palma (Fiom): “A Melfi, mentre il direttore dello stabilimento balla, i lavoratori hanno turni e carichi di lavoro massacranti” Michele De Palma, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil del Gruppo Fiat, ha rilasciato la seguente dichiarazione. “Immaginiamo che l'allarme sulla scarsa produttività e sull'assenteismo negli stabilimenti Fiat – che ha portato la direzione aziendale a pretendere turni massacranti e penali sui primi tre giorni di malattia – sia cessato, almeno per alcuni. Mentre il direttore dello stabilimento di Melfi, insieme ad alcuni dipendenti scelti da lui, ha anche il tempo di ballare durante i turni, tutti gli altri lavoratori sono costretti ad un aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro.” “Invece che mettere in scena l'ennesima sceneggiata, sarebbe meglio che la Fiat affrontasse il problema della condizione di lavoro nei suoi stabilimenti, restituendo ai lavoratori le pause necessarie per evitare infortuni e danni alle articolazioni e facendo rientrare tutti i suoi dipendenti.” “Ricordiamo che proprio a Melfi, dove i turni e i carichi di lavoro sono da sempre più pesanti, quasi la metà dei dipendenti ha mostrato ridotte capacità lavorative.” “La Fiom rivendica la reintroduzione delle pause, la riduzione dei carichi di lavoro e il pagamento dei primi tre giorni di malattia. Quello sarà finalmente il giorno in cui tutti i dipendenti della Fiat avranno voglia di tornare a ballare.” Fiom-Cgil/Ufficio Stampa Roma, 24 marzo 2014

lunedì 3 marzo 2014

domenica 2 marzo 2014

BASTA INFORTUNI!

                                                                           
La Rsa della Fiom Cgil ritiene gravissimo quanto accaduto venerdì scorso in officina 2 ad un nostro collega di lavoro, lavoratore verso cui tutta la Fiom- Cgil esprime la massima vicinanza e l'augurio di una pronta guarigione.

L'ennesimo incidente avvenuto in questa fabbrica è figlio di politiche aziendali sulla salute e sulla sicurezza, che in questi anni troppo spesso si sono dimostrate solo di facciata, tanto propagandate quanto insignificanti.

La sicurezza dentro ai posti di lavoro non la si fa con lo “scudetto” a chi si infortuna meno sui reparti, non la si fa con le pressioni sui lavoratori affinché non denuncino gli infortuni, non la si fa negando alla Fiom il riconoscimento degli Rls. Non la si fa con quell'enorme mondo di cartapesta fatto di slogan vuoti e di procedure scontate, che è a tutt'oggi il Wcm.

La sicurezza la si fa investendo, intervenendo concretamente nell'organizzazione del lavoro, e soprattutto contrattando con le organizzazioni sindacali la condizione di lavoro di coloro che tutti i giorni mettono anima e corpo per fare i trattori: le lavoratrici e i lavoratori. Tutte cose che questa azienda oramai non fa da tempo.

Dal nostro punto di vista è giunto il momento di cambiare passo, anche per questo abbiamo proposto a Fim e Uilm lo sciopero unitario svoltosi venerdì scorso.

Pertanto ribadiamo alle altre organizzazioni sindacali, come già fatto in precedenza, la necessità di aprire tramite le assemblee una discussione con i lavoratori, capace di rimettere al centro il tema della salute e della condizione di lavoro. In ballo non c'è tanto il destino delle singole sigle sindacali, ma la vita di coloro che diciamo di voler rappresentare.


Jesi, 3 Marzo 2014                                            La Rsa della Fiom Cgil