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mercoledì 24 febbraio 2016

IL PREMIO, LA FIM E LA UILM 


Come è ormai tradizione, Fim e Uilm “nostrane”, ogni qualvolta c'è da far ingoiare qualche rospo ai lavoratori, scelgono di “sparlare” più della Fiom, che di quello che realmente frmano sui tavoli nazionali con Fca. Naturalmente non poteva mancare lo stesso atteggiamento in merito al premio di effcienza di stabilimento. 

I delegati della Fiom-Cgil considerano il “bonus” che sarà erogato nel mese di febbraio, un'entrata preziosa per chi lavora in questa fabbrica, tenuto conto anche della cassa integrazione; alla stessa maniera pensiamo però che un sindacato abbia comunque il dovere di denunciare i rischi che il sistema premiale Fiat comporta per i lavoratori. 

Perchè dal nostro punto di vista ci sono alcune questioni irrisolte, che non solo non ci avvicinano ai salari tedeschi promessi anni addietro da Marchionne, ma rischiano addirittura di farci fare un ulteriore balzo indietro rispetto ad un qualsiasi altro operaio metalmeccanico italiano. 

- grazie al Ccsl un operaio della Cnh di Jesi, l'anno scorso ha guadagnato in paga base 975 euro in meno (75 euro lordi al mese) di un qualsiasi altro metalmeccanico italiano. 

- il premio di 768 euro oltre a non incidere sui minimi tabellari, è estremamente variabile perchè legato unicamente all'effcienza/wcm prodotta da ogni singolo stabilimento anno per anno. 

Il che signifca che come è accaduto ai lavoratori di Lecce (Cnh) o di Piacenza (Iveco), lo puoi anche non prendere. 

- Fim e Uilm dovrebbero infne spiegare del perchè solo in Fiat trattano bonus, diversamente invece da quello che fanno in Federmeccanica, dove chiedono per il triennio 2016-2018 105 euro di aumento al 5° livello. Lì non c'è la deflazione? 

La questione di come far recuperare ai lavoratori della Fiat la differenza salariale con gli altri metalmeccanici, e quella di come contrastare sindacalmente la scelta di Fca di elargire per i prossimi 4 anni solo bonus al posto di aumenti reali in paga base, sono temi che non riguardano solo la Fiom, ma il futuro delle retribuzioni dei dipendenti di tutto il gruppo, già da anni sottoposte a pesanti riduzioni. 

La Rsa della Fim e della Uilm, piuttosto che allestire la propaganda anti-fiom nelle bacheche sindacali, farebbe bene ad indire assemblee, e a spiegare bene pregi e difetti di quei soldi che i lavoratori troveranno in più sulle buste paga di febbraio. 


Jesi, 21-02-2016                                                La Rsa della Fiom-Cgil