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martedì 9 dicembre 2014

MENO TRATTORI SOTTO L'ALBERO...


SINTESI DELL'INCONTRO CON FIAT DEL 4 DICEMBRE

Viene revocata la cassa integrazione per i giorni del 19 e del 22 Dicembre prossimi. Per il mese in corso l'unico giorno che resta di Cigo sarà quello del 23, e riguarderà le attività produttive di tutto lo stabilimento.

Assieme alle altre organizzazioni sindacali Fiat ha siglato un verbale di intesa, che mediante l'utilizzo di 5 Par a fruizione collettiva (nei giorni 2-5-7-8-9 gennaio prossimi), prolunga la chiusura di dicembre fino al 12 gennaio 2015, giorno in cui l'intero stabilimento riprenderà regolarmente il lavoro. Per la copertura degli ulteriori 5 giorni di fermo produttivo di gennaio saranno utilizzati prima ferie o Par residui del 2014, poi i Par del 2015. Nella seconda metà di gennaio l'azienda ricorrerà ad altre una o due giornate di Cigo.

Il prossimo anno, a causa del perdurare della crisi del settore agricolo sul mercato europeo, lo stabilimento con molta probabilità subirà un ulteriore calo produttivo del 10%-15%, rispetto ai trattori realizzati quest'anno che saranno 20.250. L'azienda dice che bisognerà aspettare gennaio per avere una visione più chiara dei primi 6 mesi del 2015.

In officina 2 l'azienda procederà ad una ottimizzazione delle postazioni delle linee di montaggio. Lo scopo dell'operazione sarà quello di eliminare quelle che Fiat chiama dissaturazioni, che per quanto ci è stato spiegato, dovrebbe portare all'ennesimo recupero di efficienza, sulla via di quanto già fatto alle trasmissioni qualche mese fa.

Per ciò che riguarda l'erogazione della tredicesima, l'azienda non è stata ancora in grado di indicarci il giorno preciso in cui i lavoratori la troveranno in busta paga, ci hanno comunque garantito che il pagamento cadrà nella settimana che va dal 15 al 19 dicembre 2014.

LE NOSTRE VALUTAZIONI

Per quello che ci riguarda, ci siamo dichiarati non d'accordo con quella che pare essere diventata oramai una prassi aziendale, la scelta dell'azienda di gestire unilateralmente la quasi totalità delle ferie e dei par dei lavoratori. Se dovesse accadere che la prossima estate lo stabilimento rimanga chiuso per quattro settimane come visto quest'anno, è chiaro che al lavoratore rimarrebbero pochissime spettanze di Ferie e Par per ciò che riguarda le sue necessità personali. Con la nostra struttura sindacale faremo anche verifiche sul fatto che l'azienda nei periodi di cassa integrazione, e anche in reparti dove si lavora regolarmente, paga la cassa integrazione al posto della malattia a chi si ammala.

Ci pare inoltre sbagliato recuperare efficienza in un momento in cui si parla di cassa integrazione. Aumentare la produttività significa in congiunture economiche negative come la nostra, rischiare di aumentare le giornate di “cassa” piuttosto che diminuirle. Quello che servirebbe è investire seriamente sul processo lavorativo, nei metodi di lavoro come nelle attrezzature, pensando a ridurre la fatica di chi lavora piuttosto che a farlo correre di più.

In ultimo la questione più importante. Nell'incontro dell'11 settembre scorso, il dottor Retus al tavolo dichiarò che per il 2015 la produzione si sarebbe attestata sulle 20.500 macchine. Appena tre mesi dopo, l'azienda dice che il prossimo anno dovremo aspettarci rispetto a quel numero un ulteriore calo di 2.000-3.000 trattori. Se è vero che occorrerà aspettare gennaio per capire meglio la situazione, ci pare assolutamente sbagliato liquidare il tutto con 3 righe su un volantino come hanno fatto le altre Rsa di stabilimento.

Per questo la Fiom Cgil chiede all'ACQF di destinare l'ultima ora di ASSEMBLEA RETRIBUITA, a discutere con i lavoratori e le altre organizzazioni sindacali dei rischi produttivi e occupazionali legati al nostro posto di lavoro.

Jesi, 9 dicembre 2014                                         La Rsa della Fiom Cgil