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lunedì 11 novembre 2013

SCIOPERO DI 4 ORE


La Rsa della Fiom Cgil della Cnh di Jesi informa le lavoratrici e i lavoratori, che vista l'impossibilità con sole quattro ore di raggiungere Fabriano, lo sciopero deciso unitariamente da Cgil Cisl e Uil per venerdì 15 Novembre, sarà da tenersi le ultime 4 ore di ogni turno lavorativo.
Detto ciò riteniamo utile fare alcune considerazioni.

Sono anni che banche, governi e imprese, chiedono sacrifici ai lavoratori con la promessa di una ripresa economica che non arriva mai. Anni in cui ci hanno raccontato che gli unici ingredienti per ripartire erano le politiche di austerità, sulla società come sul lavoro.

I risultati di quelle scelte sono oggi sotto gli occhi di tutti: l'economia italiana è tra quelle messe peggio in tutta Europa, ed è a rischio un intero sistema industriale; sono aumentate in maniera irragionevole le disuguaglianze, le povertà, e chi cerca un lavoro continua a non trovarlo.

Oggi come non mai crediamo serva voltare pagina, redistribuendo il lavoro e la ricchezza prodotta. Ma per fare questo occorrerebbe abbassare gli orari, cancellare la riforma pensionistica che porta i requisiti a 67 anni, cambiare le leggi che hanno favorito la precarietà nel lavoro come nelle vite, inserire forme di reddito, tassando magari quel 10% degli italiani che detiene la metà della ricchezza di questo Paese.

Di tutto questo, all'interno della piattaforma confederale non c'è che una flebile traccia. La risposta messa in campo dai tre segretari generali a noi pare con pochi contenuti, poco convinta (lo dimostra sia le ore di sciopero, che la sua articolazione), insomma non all'altezza dei problemi che hanno in questa fase le lavoratrici e i lavoratori.

Questa critica seppur con le differenze dovute, crediamo debba essere rivolta anche al nostro segretario generale Susanna Camusso, al quale chiediamo di cambiare passo, pena diventare come Cisl e Uil, cosa che non ci augureremmo mai.

L'altra considerazione è sull' impraticabilità dell'unità sindacale all'interno degli stabilimenti del gruppo Fiat. Occorre notare che nonostante la sentenza della Corte Costituzionale, l'atteggiamento di Fim e Uilm nei nostri confronti, non è in nessuna maniera cambiato. Appena due mesi fa a Torino, hanno infatti sottoscritto con l'Azienda un accordo dove ribadiscono la loro assoluta indisponibilità a far partecipare la nostra organizzazione al rinnovo contrattuale prossimo, e dove si dichiarano disposti a difendere l'azienda addirittura fin nei tribunali.

Resta inoltre il fatto, che mentre a livello interconfederale vengono sottoscritti accordi in cui i lavoratori votano i contratti e democraticamente eleggono i loro rappresentanti sindacali: la stessa cosa e da quelle stesse organizzazioni sindacali, viene impedita in Fiat.

Nonostante ciò, pensiamo che le scelte del governo in materia economica vadano cambiate, e che il modo migliore per non essere d'accordo è quello di scioperare.

Jesi, 11 novembre 2013  La Rsa della Fiom Cgil