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martedì 20 luglio 2010


COMUNICATO SINDACALE FIOM


 Per il salario, per i diritti,
per il lavoro,
contro i licenziamenti

La Fiat ha deciso di distribuire centinaia di milioni agli azionisti e di aumentare del 40% i compensi ai massimi dirigenti.
Alle lavoratrici ed ai lavoratori, con salari già bassi, non vuole dare niente.
 

La Fiom rivendica:
 

● La corresponsione immediata di una cifra non inferiore all’anno scorso (600-800euro) a tutti i dipendenti, anche a quelli in cassa integrazione.
 

● Il ritiro dei licenziamenti a carattere intimidatorio a Melfi e Mirafiori.
 

● L’apertura di un negoziato sulle prospettive industriali e occupazionali del Gruppo con la costituzione di due società (Auto e Fiat Industrial), respingendo la strategia perseguita a Pomigliano di contrapporre lavoro e diritti

Il Coordinamento nazionale del Gruppo Fiat decide per  GIOVEDI' 22 LUGLIO 2 ORE DI SCIOPERO 

(le ultime di ogni turno lavorativo).

Mercoledì 28 luglio a Roma
in piazza Montecitorio dalle ore 11.00
incontro con Gruppi parlamentari e le forze politiche
per denunciare il clima antidemocratico e intimidatorio in Fiat
con la partecipazione di tutti gli stabilimenti del Gruppo


Coordinamento nazionale Fiom-Cgil Gruppo Fiat

            Roma, 20 luglio 2010

lettera a marchionne di un lavoratore della cnh jesi consegnata stamane alla fiom

Caro Sergio

Le scrivo così mi distraggo un po'; parafrasando una famosa canzone di un noto cantautore rispondo alla sua lettera, che come operaio appartenente al Gruppo Fiat in Italia, ho appena ricevuto.
Ma questo non è il tempo delle distrazioni, perché in questo periodo bisogna avere gli occhi ben aperti alla luce degli ultimi fatti che stanno avvenendo in casa Fiat.

Secondo il mio modesto parere, conoscerà pure le realtà al di fuori del nostro Paese, ma non conosce abbastanza bene la realtà, il quotidiano delle fabbriche del Gruppo che Ella guida.
Si vogliono far ricadere sull'operaio i problemi che son venuti in seguito alla crisi mondiale e nel nostro specifico con il famoso WCM.

È a conoscenza del mancato coordinamento tra logistica e attività produttive? Non è muda (spreco) forse il fatto che qualche decina di persone fanno finta di cercare un codice o un particolare?
Non è muda il fatto che una linea di montaggio si fermi per il mancato arrivo di un pezzo?
Per non parlare poi di sicurezza. Al WCM lavorano persone senza alcuna qualifica, magari perché solo volenterosi o che non scioperano mai, ma che progettano attrezzature fatiscenti, che a volte mettono a rischio l'incolumità dell'operaio.

La crisi c'è, si sente ed eccome si sente, a dispetto di qualcuno che diceva che l'Italia era fuori dalla crisi. Ma come possiamo competere con certi paesi in cui il salario è meno della metà del nostro?

Ma perché proprio noi, in nome della crisi, dobbiamo ridurre i nostri salari già abbastanza penalizzati e soprattutto rinunciare ai nostri diritti conquistati dai nostri nonni e dai nostri genitori?

Lei dice che dobbiamo imparare a confrontarci con il resto del mondo, ma è una battaglia impari: in alcuni paesi si accontentano di un piatto di riso pur di lavorare!
Lei ci vuol far tornare agli anni 50. E non è un caso che è stato paragonato a Vittorio Valletta. La strategia della Fiat è chiara: far fuori quella parte di lavoratori che han detto No al referendum di Pomigliano (36%).

Lei voleva un plebiscito, ma così non è stato e per fortuna esistono ancora operai che non si sono lasciati intimorire o sottostare al ricatto del prendere o lasciare con una pistola puntata alla tempia. Il ricatto di qui si fa la Fiat o si muore non funziona.

Lei vuol fare accordi con le parti sindacali che dicono sempre sì e che sono d'accordo su tutto quel che gli si propone.

Gli va bene la riduzione delle pause, la riduzione della mensa nel caso di recupero della produzione, gli va bene l'aumento di produttività, l'aumento di flessibilità, la nuova turnazione con riduzione del tempo-riposo tra un turno e l'altro.

Gli va bene perfino che quest'anno il premio di produzione è pari a zero, mentre per gli azionisti c'è stato un dividendo.

Vuol abolire il diritto allo sciopero? Lavorare a testa bassa senza alzarla e basta! Chi protesta è licenziato! È questo il clima che Lei vuole?
Lei dice di volere il dialogo con le parti altrimenti non si va da nessuna parte, ma Le sembra giusto che degli operai debbano andare su di una gru o su un tetto per salvaguardare il proprio posto di lavoro? Siamo arrivati a questo punto.

Quando Lei è stato nominato amministratore delegato del Gruppo, si è presentato con un look diverso: con il suo ormai famoso maglione blu e mi son chiesto che forse era una inversione di tendenza, un a.d. dal volto umano.

A distanza di anni mi debbo ricredere e son sempre più convinto di quel modo di dire che recita: l'abito non fa il monaco!
Mi permetto di darle un consiglio: per un giorno o una settimana si tolga il maglione blu ed indossi la divisa aziendale e sotto falso nome (come hanno fatto alcuni esponenti di casa Agnelli), con una parrucca in testa e baffi posticci (altrimenti sarebbe riconoscibile) faccia una visita a sorpresa, una visita non programmata negli stabilimenti.
Come Lei saprà, con una visita programmata sembra che tutto funzioni a meraviglia ed invece in questo modo si potrà rendere conto di persona e delle situazioni fantozziane che avvengono nelle fabbriche del suo Gruppo.
Un ultimo consiglio: non fumi più le 50-60 sigarette al giorno; il fumo annebbia la vista e Le impedirebbe di vedere i problemi reali del suo Gruppo.

Distinti saluti.

COMUNICATO SINDACALE FIOM

IN DATA 19 LUGLIO PRESSO ASSINDUSTRIA ANCONA SI E’ SVOLTO IL CONSUETO INCONTRO PRE-FERIE INERENTE LA SITUAZIONE PRODUTTIVA DELLO STABILIMENTO DI JESI, TRA LE O.O.S.S. FIM-FIOM-UILM E FISMIC ALLA PRESENZA DEI SEGRETARI PROVINCIALI, E FIAT CNH ITALIA ALLA PRESENZA DEL DOTT. RETUS VINCENZO.
NELLA RELAZIONE FIAT PRESENTA PER LO STABILIMENTO DI JESI UN QUADRO SOSTANZIALMENTE STABILE RISPETTO AL 2009, A CUI CORRISPONDE UN MERCATO DEPRESSO CHE FA FATICA A RIPRENDERE I LIVELLI PRODUTTIVI PRE-CRISI. PER IL 2010 E’ PREVISTA INFATTI UNA PRODUZIONE DI CIRCA 22300 MACCHINE, QUASI UN 30% IN MENO RISPETTO AGLI ANNI 2007 E 2008. VIENE PERO’ CONFERMATA LA MISSIONE PRODUTTIVA DELLO STABILIMENTO E SONO DA ESCLUDERE LICENZIAMENTI O MOBILITA’.
A FRONTE DI TUTTO CIO’ LA CIGO CHE NEL 2009 SI ERA ATTESTATA SULLE 58 GIORNATE, PER IL 2010 A FINE ANNO SE NE PREVEDONO COMPLESSIVAMENTE TRA LE 50 E LE 58 ( SONO 29 QUELLE FATTE AL 31 LUGLIO).
SEMPRE IN RELAZIONE ALLA CIGO VIENE COMUNICATO ULTERIORE RICORSO PER I GIORNI 23 AGOSTO E 2-3-10 SETTEMBRE.

RIGUARDO AI MODELLI DA PRODURRE NELLO STABILIMENTO JESINO, FIAT OLTRE A CONFERMARE LE PRODUZIONI ATTUALI E IL NUOVO LANCIO DEL FRUTTETO “QUANTUM F” DEL MARCHIO CASE CHE ANDRA’ IN PRODUZIONE DAL MESE DI OTTOBRE, HA FATTO ESPRESSAMENTE RICHIESTA ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DI APRIRE UNA “RIFLESSIONE” – QUESTO IL TERMINE USATO – IN RELAZIONE ALLE DIFFICOLTA’ CHE L’AZIENDA SEMBRA INCONTRARE NEL PRODURRE I MODELLI COSIDDETTI POVERI IN EUROPA, TRATTORI CHE OGGI IL MERCATO CHIEDE A DISCAPITO DEI MODELLI PIU’ RICCHI OGGI IN SOFFERENZA.
L’UTILITY LIGHT ,CHE RIENTRA TRA QUESTI E CHE L’AZIENDA E’ OGGI ORIENTATA A PRODURRE IN TURCHIA PER IL MINOR COSTO, NE E’ L’ESEMPIO. MACCHINA SULLA QUALE NEI MESI SCORSI ERA STATA GARANTITA LA PRODUZIONE A JESI PER IL MERCATO EUROPEO E SU CUI OGGI SI PARLA DI EQUIVOCO.
RITENIAMO L’ARGOMENTO DI VITALE IMPORTANZA PER LO STABILIMENTO E A TAL PROPOSITO E’ STATO FISSATO UN INCONTRO PER LA META’ DI OTTOBRE AL FINE DI CAPIRE CHE COSA L’AZIENDA INTENDA CON LA PAROLA “RIFLESSIONE” E SE VI POSSANO ESSERE REALI ELEMENTI DI PREOCCUPAZIONE SULLA TENUTA PRODUTTIVA DELLO STABILIMENTO JESINO.

INFINE, E’ DA RITENERSI AUSPICABILE ANCHE DA PARTE AZIENDALE UN’ ATTENTA “RIFLESSIONE” IN RELAZIONE ALLE ULTIME VICENDE CHE HANNO CONTRADDISTINTO IL MONDO FIAT, NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI, DEL SINDACATO E DELLE LORO LIBERTA’.

JESI, 20 LUGLIO 2010 LA RSU DELLA FIOM