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lunedì 18 febbraio 2013

LETTERA DI UN SINDACALISTA FIOM


Il vuoto del silenzio

Riflettevo in questi giorni,dopo l’incidente accadutomi il 4/2/2013 alle ore 15.45 circa,come e in che modo si vive nel nostro habitat,lo stabilimento CNH di Jesi.

Tramite il blog,vorrei spiegare concetti per me rilevanti. Riguardo l’infortunio le mie perplessità sono molte e difficili da spiegare in queste righe. Però vorrei far capire una cosa che secondo la mia osservazione emerge non solo dall’accaduto,ma dallo STATUS in cui viviamo,la SOLITUDINE dei lavoratori e delle lavoratrici.

Si,si parla proprio di solitudine,perché questa è la sensazione che avvertiamo. Il problema dei diritti, della democrazia nei luoghi di lavoro,la crisi,una politica assente,ci rendono deboli e impauriti nel nostro essere e quindi privi delle nostre espressioni, delle nostre decisioni e schiavi della nostra vita di fabbrica.

Leggendo il Comunicato Sindacale del 5/02/2013 degli Rls di Stabilimento,noto con tristezza l’affermarsi e quindi la resa da parte di Fim e Uilm di difendere i lavoratori, complicità in quel potere Aziendale, unica arma rimasta per sopravvivere. Il sottoscritto Giacomo Scaloni dopo essersi infortunato,tranne che aver scambiato qualche parola con Il Responsabile della Sicurezza della Cnh,non ha parlato con nessuno dell’infortunio e di come esso sia avvenuto.
Perché nel Comunicato si richiamano i lavoratori all’attenzione, e no alle ovvie responsabilità all’Azienda?
Quando si varca il cancello è un nostro diritto uscirne indenni. Ci sono preposti pagati appositamente per ciò.

Il sindacato,il sindacalista ha un ruolo sociale essenziale di educazione ,difesa di coloro che non hanno voce nella jungla del lavoro. Se hai la forza di proteggere il più debole lo devi fare con impeto,è li che vive l’ onestà intellettuale dell’uomo,unico modo per sconfiggere il dominio del Padrone e il malessere creato dal capitalismo.

Ed è qui che si è soli. Il lavoratore si trova schiacciato fra l’ Azienda che lo vuole, e un apparato sindacale di cui fidarsi, ma che vede inesistente,affiancato allo stesso Padronato. Attacco ai salari legati alla presenza,persecuzione degli iscritti e delegati Fiom,pressione ai lavoratori sulle postazioni per minime dimenticanze,ruoli di competenza assegnati agli Arlecchini e ai Gianduia di turno e così via,dimenticando ogni forma meritocratica!si potrebbe continuare scrivendo pagine e pagine...di incompiuti momenti per elevarsi.

Da mesi non abbiamo informazioni sull’andamento dei reparti,trasmissioni e cabine in primis, ne del futuro occupazionale del nostro sito produttivo.
Rimangono solo le continue firme di Fim e Uilm al Modello Marchionne,trasformando il lavoratore da soggetto ad oggetto.
Questa solitudine,incertezza e paura è pane quotidiano di cui la Fiat si ciba. Sappiamo tutti i guadagni di Fiat Industrial e i dividendi per gli azionisti. Come sappiamo le cifre che i nostri Capi Squadra,militari fedelissimi, percepiscono durante l’anno per aver sempre obbedito con umiltà e servilismo.
In quei premi, c’è il nostro sudore,magari per un trattore in più a turno,tanto la linea corre...,non ci fai caso....però accade che ti fai male,proprio tu che denunciavi la poca sicurezza,o tu che per andare incontro alle esigenze di fabbrica sei sempre disponibile,a qualsiasi ora e giorno,o tu che non prendi un giornata di ferie perché ci sono 2 persone già scritte in agenda sapendo dei tuoi diritti e impegni sacrosanti dopo le 8 ore svolte,per non creare problemi.
Ma scappando da essi siamo solo partecipi della Fiat e dei suoi guadagni maldistribuiti.Il premio è giusto,soprattutto se si raggiungono i cosiddetti “obbiettivi”....ma per tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno contribuito allo stesso.

Non voglio essere retorico o demagogo,ma ora più che mai diventa fondamentale continuare a rivendicare il ripristino delle più elementari regole di democrazia sindacale all’interno degli stabilimenti Fiat,tornando a poter eleggere liberamente i delegati e a votare le piattaforme e gli accordi che riguardano i lavoratori e le lavoratrici.

Solo così potremo vedere un modello di sviluppo che possa coinvolgerci ricollocandoci protagonisti nei diritti,nella democrazia e negli aumenti salariali.
Un caloroso saluto

Jesi 19/02/2013                  Giacomo Scaloni 
                                                 Lavoratore Cnh
                                                 Sindacalista Fiom

17 commenti:

  1. Prima di tutto devo Gridare la mia Solidarieta' a te ,Giacomo,operaio come me,con la mia stessa paga,con i miei stessi diritti e doveri!!!Solidarietà a te ,Giacomo, per come chi ti doveva difendere ,interessarsi di come stavi ,interessarsi di come era potuto capitare un incidente grave in uno stabilimento "moderno" e ai primi posti del W.c.m come efficenza e sicurezza ,non hanno saputo fare di meglio che "avvertire" gli Operai di FARE LA MASSIMA ATTENZIONE....come a dire che è colpa nostra se le linee di montaggio sono sempre più veloci!!! SOLIDARIETA' a te Giacomo..operaio come me e come tutti noi !!!!

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  2. Ringrazio il collega per la solidarietà rivolta a me,ma soprattutto a tutti gli operai che in maniera umile e vera rappresentano la vera dignità del paese.

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  3. Ciao Giacomo, ti sono vicino con il pensiero e con il cuore,quello che dici è vero siamo rimasti da soli. Non esiste più il sindacalista che si impegna per difenderci e salvaguardare i nostri diritti,siamo soli e dobbiamo risolverci i problemi individualmente senza alzare tanto la voce altrimenti....Ciao Giacomo, ti saluto, ti faccio gli Auguri per una pronta guarigione e GRAZIE per quello che hai detto.
    P.S. Vorrei ringraziare anche i delegati sindacali UILM e FIM per il loro impegno quotidiano che mettono a nostra disposizione e per le informazioni che...non ci danno. VERGOGNATEVI!

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  4. sembra che gli infortuni accadano solo ora, quando c'eravate pure voi (delegati FIOM) gli incidenti non accadevano? Certo voi eravate bravi a mettere la notizia su tutti i giornali poi i risultati?

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  5. Quando c'era la Fiom gli incidenti succedevano lo stesso, ma sicuramente la risposta era molto diversa da quella che danno quei "quattro bambozzi" della CISL e della UIL...

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  6. Bravo siamo alle solite sapete solo offendere, ma non vorrei che prima i banbozzi erano tanti di piu'.

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  7. Come siamo suscettibili...è che sembra una rappresentanza fantasma, incapace di parlare ai lavoratori, figurarsi all'azienda. Non è un giudizio sulle persone. Come chiamare una Rsa che si fa stracciare un volantino sindacale (l'ho visto con i miei occhi in officina 2) dal capo del personale...non sanno che pesci pigliare e i lavoratori se ne sono accorti. Tutto qua.

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  8. Sono un operaio. Cara FIM UILM siete stati eletti con le elezioni democratiche per rappresentate e tutelate gli interessi degli operai. Purtroppo in fabbrica non vi vediamo e non vi sentiamo. Forse siete timidi e riservati? In cuor mio sono sicuro che dietro le quinte lavorate e vi fate un mazzo per il bene di noi lavoratori. Sogno! No. Non siete ne timidi ne riservati, siete solo un gruppo di persone inette e servili, capaci solo di pararvi il culo e alimentare le clientele per il bene di pochi alla faccia dei problemi della collettività. Ricordatevi non siete stati eletti ma nominati. VIVA LA DEMOCRAZIA SINDACALE VIVA IL SINDACATO LIBERO. Sembra un grido disperato di un rivoluzionario comunista del secolo passato, ma è solo una richiesta LIBERALE in un paese civile e DEMOCRATICO. Aglio, aglio, che dolore la democrazia è un lusso la crisi, la disoccupazione! No non possiamo più permettercela è MEGLIO LASCIARLA FUORI DAI CANCELLI DELLE FABBRICHE. Viva il sindacato libero viva la FIM e la UILM ma che cazzo dico mi sono proprio rincoglionito, sarà per via della la crisi della disoccupazione del pil L’inflazione del prezzo della benzina.

    PS Caro Scaloni Giacomo spassionatamente ti do un consiglio lavora e non pensare troppo, non sei pagato per pensare altrimenti ti distrai e ti rifai male.” Chi cazzo li vuole risentire quelli della FIM e della Cisl”.

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  9. Hai scritto una puttanata, anche se tu non hai votato in saletta per votare fuori dai cancelli le RSA sono state votate dai lavoratori tranquillamente.

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    1. Con il piccolo particolare che la votazione farsa non ha raggiunto nemmeno la partecipazione del 50% dei lavoratori. Col vecchio accordo delle RSU sarebbe stata invalidata e da rifare. Veramente complimentissimi

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  10. Rispondo hai scritto una puttanata. Anonimo 20 febbraio
    Sono un operaio liberale e democratico, sinceramente non rimpiango la Russia del comunismo , la Spagna di Franco e la Grecia dei colonnelli dove le elezioni si erano libere, ma solo per poter votare un unico partito il partito del potere. Mi somigliano molto alle votazioni fatte nel nostro stabilimento.

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  11. Tutto fatto secondo le regole in vigore non volute da chi e' rimasto dentro le fabbriche nel bene e nel male a gestire situazioni sicuramente piu' difficili senza quelli che si rifanno al comunismo

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  12. Rimango stupefatto dell'ultimo commento pubblicato!
    Il ditkat di Marchionne,la trappola del ricatto che iniziò a Pomigliano,le condanne nei vari tribunali italiani per comportamento antisindacale nei confronti della Fiat,le discriminazioni alla Fiom anch'esse condannate,un contratto stipulato da pochissime persone,"Fim Uilm in primis",non votato dai lavoratori ma in vigore per tutti gli 86000.
    Progetto Fabbrica Italia,investimenti per 20 miliardi,aumenti e paghe tedesche,deroroghe a contratti e alle leggi vigenti"governo Berlusconi,art 8"dettato dal Sig. Marchionne per fare i suoi porci comodi.
    Bonanni che dichiara altre 1000 Pomigliano,poi va in politica da Monti..
    e ancora.....cassa integrazione in tutti gli stabilimenti Auto e non solo,chiusura Termini Imerese,Irisbus Avellino,Cnh Imola,lavoratori/trici che non possono scegliersi il proprio Sindacato liberamente.....Il modello Fiat che si sta espandendo a macchia d'olio in tutte le categorie del lavoro.......e tu mi difendi chi ha consentito tutto ciò a discapito della libertà individuale e collettiva,chinando la testa e restando in fabbrica!!!!
    Ci vorebbe più serietà anche nei commenti,grazie

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  13. Forse qualcuno dei piu' fedeli di voi ha rinunciato (ai pochi € fatti prendere da FIM E UILM)??????????????????????????? e baaaaasta!!!!!!!!!!

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  14. Tuttavia la solitudine dei lavoratori deriva, anche da errori del sindacato,FIOM compresa. Per mezzo secolo, i simdacalisti hanno giocato in proprio, forti di una rappresentanza sociale che dava loro il potere di contrattare con le aziende e condizionare i governi. Ma hanno cominciato a perderlo, nel 1980 proprio ai cancelli della FIAT quando la FIOM era guidata da Claudio Sabbattini.... Cosi scrive, Giorgio Airaudo, nel suo libro " La solitudine dei lavoratori".

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    1. Giustissimo. Ma con la differenza che nell'80 il sindacato fu sconfitto sul campo a differenza della resa odierna della gran parte di esso. Quando il movimento operaio e quello sindacale rinunciano a lottare hanno perso in partenza, con tutte le conseguenze che ne derivano per la condizione di chi lavora.

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