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mercoledì 23 novembre 2011



PERCHE’ QUESTA PUBBLICAZIONE?


La FIOM-CGIL ha deciso di stampare questo opuscolo che riproduce integralmente
l’accordo del 29 dicembre 2010 e distribuirlo a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori 
della Fiat, perché pensiamo sia importante garantire un’informazione completa, 
dettagliata e trasparente sui contenuti dell’accordo firmato con Fiat da Fim, Uilm, 
Fismic, Ugl e Associazione Quadri e Capi.
I cambiamenti in negativo previsti nell’accordo sulle condizioni di lavoro e sui diritti 
dei lavoratori, sono di una radicalità tale che è opportuno che i diretti interessati 
sappiano cosa è stato firmato in modo non filtrato da alcun tipo di sintesi.
La FIOM-CGIL, come noto, non ha firmato l’intesa di Pomigliano che, dopo Mirafiori 
e la ex Bertone, oggi viene proposta a tutti i dipendenti delle Società del gruppo Fiat in
sostituzione del contratto nazionale di lavoro isolando così i  lavoratori della Fiat da 
tutti gli altri lavoratori metalmeccanici. 


Noi non abbiamo  firmato  perché in quelle intese sono previste:


•   la cancellazione del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici;
•   il peggioramento delle condizioni di lavoro e della salute con il taglio delle 
    pause per il riposo;
•   l’intensificazione della prestazione lavorativa con la disdetta, già avvenuta, di   
    importanti  accordi sindacali sulle saturazioni massime individuali e sulle  
    maggiorazioni minime da assegnare ai cicli di lavoro;
•   una penalizzazione economica sulla retribuzione dovuta in caso di malattia;
•   il salario nominale non aumenta. La retribuzione potrebbe aumentare solo 
    nell’eventualità che siano utilizzati straordinari e turnistiche più gravose;
•   la riduzione nei fatti del salario reale in quanto nulla è previsto sul Premio di 
    Risultato che già nel 2010  e nel 2011 non è stato erogato nella quota prevista a  
    Luglio;
•   la cancellazione dei rappresentanti sindacali eletti dai lavoratori (R.S.U.) sostituiti 
    dalle RSA nominate dai soli sindacati firmatari;
•   la possibilità di sanzionare individualmente il lavoratore e le organizzazioni 
     sindacali in caso di non rispetto delle clausole previste (limitazione del diritto 
     di sciopero).


Per la FIOM-CGIL soluzioni in grado di dare risposte industriali e occupazionali, 
rispettose della salute e dei diritti dei lavoratori, potevano essere trovate se ci fosse 
stata la  volontà e la chiarezza sui progetti industriali in Italia, il mantenimento dei 
diritti e del ruolo generale del contratto nazionale. Per queste ragioni pensiamo che 
fermare questa deriva è ancora possibile. La consapevolezza e la conoscenza dei 
lavoratori di ciò che sta accadendo è il primo passo da compiere.

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