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venerdì 23 luglio 2010


Marchionne low cost

L'amministratore delegato della Fiat ha gettato la maschera. Investira' in Serbia invece che a Mirafiori. Perche' li' la paga degli operai e' di trecento euro al mese con contratti a termine ed il governo finanzia per centinaia di milioni di euro l'investimento della Fiat. La nuova Chrysler-Fiat, la multinazionale americana che nasce dallo scorporo del gruppo, sara' un'azienda low cost. Un azienda che insegue i bassi salari ed i finanziamenti pubblici ovunque siano e che quindi non puo' certo investire davvero in Italia o nell' Europa piu' avanzata. Cosi' si annunciano decisioni che aprono la via alla chiusura di Mirafiori dopo Termini Imerese mentre pomigliano rimane appesa al filo del supersfruttamento. Che poi tutto questo venga giustificato dando la colpa al sabotaggio Fiom, fa solo ridere. Dimostra che Marchionne e' in fondo persona poco seria. (...)
Che puo' dire le sue sciocchezze solo perche' in Italia trova un regime politico informativo servile e compiacente. Che non basta pero' a convincere coloro che di finanza e impresa ne  sanno davvero. Ed infatti pare che le agenzie di rating si preparino a giudicare molto negativamente il valore reale dell'operazione Fiat. Loro a differenza della stampa e dei pricipali partiti italiani la favola delle colpe della  fiom non se la bevono e sanno che e' una copertura per mascherare lo stato reale della fiat.  Le ragioni dei licenziamenti politici, del taglio dei diritti e dei salari sono cosi' piu' chiare. La Fiat non sta facendo cosi' perche vuole investire, ma perche' se ne vuole andare. 

Giorgio Cremaschi
 

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