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venerdì 30 luglio 2010

Fiat: Fiom, contro newco anche in tribunale




“È un attacco di una gravità tale che richiede di essere fermato. Tra una brutta aria, bisogna avere la consapevolezza della gravità della situazione e degli atti che la Fiat sta compiendo”. A parlare è il leader della Fiom, Maurizio Landini, che non esclude di ricorrere alle vie legali contro la newco annunciata dalla Fiat per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco a partire dal settembre 2011. Gli annunci del Lingotto durante gli ultimi due incontri a Torino, il primo con la presenza del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, il secondo solo con le categorie dei metalmeccanici, “rendono evidente - ha proseguito il segretario generale della Fiom - che siamo di fronte a un’indicazione generale di cosa dovrebbero fare le imprese e Confindustria per uscire dalla crisi”. Landini ha chiarito che, se si dovesse dare seguito agli annunci di Fiat, “il contratto nazionale di lavoro non ci sarebbe più. Se fosse concesso questo alla Fiat sarebbe grave non solo per i metalmeccanici, ma per il paese. Faremo di tutto per difendere il contratto nazionale”.

Quanto all’accordo di Pomigliano, “siamo di fronte a qualcosa che non ha precedenti nel sistema delle relazioni sindacali - ha aggiunto - abbiamo messo al lavoro tutti i legali con cui collaboriamo. Non siamo disponibili ad accettare operazioni di altra natura. Tutto ciò che può essere messo in campo sul piano giuridico e sindacale lo metteremo in campo”. Landini ha quindi confermato la disponibilità della sua organizzazione a sedersi nuovamente attorno a un tavolo per trovare soluzioni condivise “qualora ci fosse un ravvedimento” da parte della Fiat: "Ma vedo il rischio di idee antiche che ci portano indietro di cento anni con un arretramento non solo dei diritti delle persone, ma del nostro sistema industriale”.

Tornando infine sui tavoli di confronto che si sono svolti a Torino, Landini ha sottolineato che “la Fiat non ha chiarito un bel nulla. Le uniche cose certe sono che un modello viene portato in Serbia e che viene confermata la chiusura di Termini Imerese. In tutto questo vediamo il rischio di un aumento della cassa integrazione nel 2011 e nel 2012”. Landini ha anche parlato di "colpevole complicità del governo” perché il disegno che sta perseguendo è un “disastro” per il paese e i lavoratori. Nuove iniziative sindacali "per fermare il piano della Fiat saranno decise a settembre, contatti sono in corso anche con il sindacato serbo e, con ogni probabilità, ci sarà un incontro ai primi di settembre". Nel frattempo è confermata la manifestazione nazionale della Fiom che si svolgerà il 16 ottobre a Roma.

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