Sono mesi che all'interno dello stabilimento della Cnh di Jesi si respira ad ogni livello un clima di sfducia collettiva, caratterizzato oltre che dalle note vicende sindacali e contrattuali, da una disorganizzazione costante dell'organizzazione del lavoro. Una disorganizzazione che non solo sta producendo un peggioramento signifcativo della condizione lavorativa e della sicurezza, ma della stessa qualità del trattore. Una disorganizzazione che più di tutti, getta incertezze sul futuro dello stabilimento di Jesi.
A questo punto diventa fondamentale capire se tutto ciò è il prodotto di una strategia che punta a mettere in cattiva luce la fabbrica e i lavoratori che la compongono, magari per ridurre tra un po' la sua occupazione; o diversamente siamo di fronte ad una direzione incapace e non all'altezza di gestire uno stabilimento complesso come il nostro.
La Fiom Cgil considera il tema dell'organizzazione del lavoro decisivo per il futuro dello stabilimento Cnh di Jesi, e per questo ha deciso di proclamare uno sciopero che rivendichi all'azienda dirigenti competenti, e investimenti nel processo produttivo come nella forza lavoro, capaci di mettere in condizione le lavoratrici e i lavoratori di fare bene quei trattori che sono l'unica fonte del loro sostentamento.
Vista l'importanza dell'iniziativa, invitiamo tutti i lavoratori alla massima partecipazione perché solo uniti difendiamo il nostro posto di lavoro. Alla stessa maniera chiediamo alla Fim e alla Uilm di aderire all'iniziativa.
Ritrovo alla porta dell'Officina 1
primo turno e centrale: 8,30-9,30
secondo turno: 16,30-17,30
terzo turno: 21,00-22,00
Jesi, 6 Maggio 2014 La Rsa della Fiom Cgil
Anche se non condivido l'invito alle altre sigle sindacali, voglio dire che lo sciopero di Giovedì è importante per dare un segnale a questa dirigenza che si sta dimostrando incapace e confusionaria nei confronti di tutti noi. Spero che a scioperare siamo in tanti per poter dire a grandi lettere che IL LAVORO A JESI IN QUESTA FABBRICA NON CE LO DEVONO TOGLIERE!!! Uniti si può fare qualcosa di concreto!
RispondiEliminaper essere uniti abbiamo bisogno anche dell aiuto delle altre sigle.vediamo se riescono ancora per molto a restare latitanti su un problema che in se non ha nulla di ideologico,ma che interessa il futuro di tutti i lavoratori.la scusa che la fiom non vi considera non puo durare in eterno.provate voi di fim e uilm a prendere un iniziativa analoga!
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RispondiEliminaLe prime vittime dell'incapacità di questa direzione sono stati i più deboli gli interinali, alcuni dei quali dopo anni di di lavoro hanno dovuto rivivere per la seconda volta l'incubo di ritrovarsi senza lavoro... Chi saranno i prossimi? Fermiamo questa carneficina e diamo un segnale concreto indipendentemente dall'appartenenza all'uno o all'altro sindacato...
RispondiEliminaCari signori dall'alto dei dirigenti ai sindacati e tutto lo staff cnh se non aprite un po gli occhi e essere un po uniti la cnh prima o poi fara la fine di tutti i stabilimenti fiat che arriverà un giorno che qualche volta arriviamo davanti al cancello e troviamo chiuso
RispondiEliminaQuesta mattina eravamo parecchi a scioperare anche se potevamo essere molti di più.Molti nostri colleghi, capi,operatori e impiegati compresi non hanno capito o fanno finta di non capire che la nostra fabbrica sta andando verso un caos indefinito grazie a questa dirigenza incompetente e confusionaria. Noi tutti dovremmo ringraziare questi delegati FIOM per l'interesse nei nostri confronti che stanno assumendo anche se molti di noi non lo meritano. Se questi delegati dovessero alzare il cariolo non saprei quale futuro potremmo avere in mano a questa dirigenza e soprattuto alla UILM e alla FIM !!!...PUZZùùùùùù!!!
RispondiEliminaun grazie a tutti i compagni che si sono ritrovati a discutere su un tema delicato e in sciopero. dopo mesi di torpore ancora ci sono delle persone che insieme ad altre vogliono dire la stessa cosa e cioè siamo per il lavoro ci teniamo come tutti ma fare anche sindacato che non svenda diritti tempi di lavoro sicurezza e salario. sensibilizzare questo momento di disorganizzazione dentro alla nostra fabbrica è stato un segnale di responsabilità della fiom
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