SINTESI
DELL'INCONTRO CON FIAT DEL 4 DICEMBRE
Viene
revocata la cassa integrazione
per i giorni del 19 e del 22 Dicembre prossimi. Per il mese in corso
l'unico giorno che resta di Cigo sarà quello del 23, e riguarderà
le attività produttive di tutto lo stabilimento.
Assieme
alle altre organizzazioni sindacali Fiat ha siglato un verbale di
intesa, che mediante l'utilizzo di 5 Par a fruizione collettiva (nei
giorni 2-5-7-8-9 gennaio prossimi), prolunga la chiusura di dicembre
fino al 12 gennaio 2015, giorno in cui l'intero stabilimento
riprenderà regolarmente il lavoro. Per la copertura degli ulteriori
5 giorni di fermo produttivo di gennaio saranno utilizzati prima
ferie o Par residui del 2014, poi i Par del 2015. Nella seconda metà
di gennaio l'azienda ricorrerà ad altre una o due giornate di Cigo.
Il
prossimo anno, a causa del perdurare della crisi del settore agricolo
sul mercato europeo, lo stabilimento con molta probabilità subirà
un ulteriore calo produttivo del 10%-15%, rispetto ai trattori
realizzati quest'anno che saranno 20.250. L'azienda dice che
bisognerà aspettare gennaio per avere una visione più chiara dei
primi 6 mesi del 2015.
In
officina 2 l'azienda procederà ad una ottimizzazione delle
postazioni delle linee di montaggio. Lo scopo dell'operazione sarà
quello di eliminare quelle che Fiat chiama dissaturazioni, che per
quanto ci è stato spiegato, dovrebbe portare all'ennesimo recupero
di efficienza, sulla via di quanto già fatto alle trasmissioni
qualche mese fa.
Per
ciò che riguarda l'erogazione della tredicesima, l'azienda non è
stata ancora in grado di indicarci il giorno preciso in cui i
lavoratori la troveranno in busta paga, ci hanno comunque garantito
che il pagamento cadrà nella settimana che va dal 15 al 19 dicembre
2014.
LE
NOSTRE VALUTAZIONI
Per
quello che ci riguarda, ci siamo dichiarati non d'accordo con quella
che pare essere diventata oramai una prassi aziendale, la scelta
dell'azienda di gestire unilateralmente la quasi totalità delle
ferie e dei par dei lavoratori. Se dovesse accadere che la prossima
estate lo stabilimento rimanga chiuso per quattro settimane come
visto quest'anno, è chiaro che al lavoratore rimarrebbero pochissime
spettanze di Ferie e Par per ciò che riguarda le sue necessità
personali. Con la nostra struttura sindacale faremo anche verifiche
sul fatto che l'azienda nei periodi di cassa integrazione, e anche in
reparti dove si lavora regolarmente, paga la cassa integrazione al
posto della malattia a chi si ammala.
Ci
pare inoltre sbagliato recuperare efficienza in un momento in cui si
parla di cassa integrazione. Aumentare la produttività significa in
congiunture economiche negative come la nostra, rischiare di
aumentare le giornate di “cassa” piuttosto che diminuirle. Quello
che servirebbe è investire seriamente sul processo lavorativo, nei
metodi di lavoro come nelle attrezzature, pensando a ridurre la
fatica di chi lavora piuttosto che a farlo correre di più.
In
ultimo la questione più importante. Nell'incontro dell'11 settembre
scorso, il dottor Retus al tavolo dichiarò che per il 2015 la
produzione si sarebbe attestata sulle 20.500 macchine. Appena tre
mesi dopo, l'azienda dice che il prossimo anno dovremo aspettarci
rispetto a quel numero un ulteriore calo di 2.000-3.000 trattori. Se
è vero che occorrerà aspettare gennaio per capire meglio la
situazione, ci pare assolutamente sbagliato liquidare il tutto con 3
righe su un volantino come hanno fatto le altre Rsa di stabilimento.
Per
questo la Fiom Cgil chiede all'ACQF di destinare l'ultima ora di
ASSEMBLEA RETRIBUITA, a discutere con i lavoratori e le altre
organizzazioni sindacali dei rischi produttivi e occupazionali legati
al nostro posto di lavoro.
Jesi,
9 dicembre 2014 La Rsa della Fiom Cgil