Fiat "Marchionne non ha un piano"
Il segretario Landini accusa: "Quelle dell'ad su governabilità delle fabbriche e gli intoppi al progetto Italia sono solo scuse. Noi valutiamo scioperi ed azioni legali per continuare la nostra battaglia"
I metalmeccanici della Cgil non hanno comunque intenzione di gettare la spugna. "Si faranno scioperi, ne discuteremo. E poi c'è il diritto del lavoro: agiremo anche sul piano legale", dice Landini annunciando le battaglie che l'organizzazione intende portare avanti contro Fiat per "chiedere che si riapra una trattativa vera".
"Si apre una fase di lotta - aggiunge - chiediamo una vera trattativa, perchè finora c'è stato solo un ricatto. Marchionne deve capire che deve applicare i contratti e accettare la contrattazione. Mirafiori e Pomigliano cancellano il contratto nazionale e la contrattazione in azienda. Deve accettare una trattativa vera: in Italia lo sciopero è un diritto, così come essere pagati in caso di malattia. Con i suoi 'regolamenti' Marchionne ha cancellato la libertà dei lavoratori di organizzarsi in sindacato. Cancella 50 anni di storia sindacale e introduce un sindacato corporativo e aziendale".
"Forse - continua il sindacalista - è il momento di non aver paura di far venire in Italia costruttori stranieri. E poi servirebbe un intervento pubblico,come hanno fatto in Germania con Volkswagen e Opel o come hanno fatto in Francia. Senza per altro cancellare contratti o diritti dei lavoratori". "Un Governo degno di questo nome - aggiunge - avrebbe aperto questa discussione. Mentre invece Marchionne fa quello che vuole e si fa finta di non capire".