Cancellano il Contratto nazionale
ed estendono gli accordi di Pomigliano
a tutto il gruppo Fiat
In questi giorni tutte le aziende metalmeccaniche del gruppo Fiat, dall’Iveco alla New Holland,
dalla Cnh alla Magneti Marelli, passando dalla Comau alla Ferrari, alla Maserati fino a Fiat Auto
stanno disdettando gli accordi di miglior favore.
Questo prepara, dopo l’uscita di Fiat da Confindustria, l’estensione degli accordi di Pomigliano,
Mirafiori e della Bertone a tutti i siti. L’applicazione di quel modello prevede l’aumento di lavoro
straordinario obbligatorio fino a 120 ore l’anno, l’estensione automatica a turnazione oltre i 15
turni, il taglio di 10 minuti di pausa, la limitazione delle tutele in caso di malattia e un sistema di
sanzioni ai sindacati, ai loro rappresentanti e alle lavoratrici e ai lavoratori.
Quegli accordi prevedono il superamento delle Rsu elette dai lavoratori con la nomina della Rsa da
parte delle sole organizzazioni firmatarie. Un chiaro carattere antisindacale che ha portato la Fiat
ad essere condannata per violazione dello Statuto dei lavoratori e delle libertà sindacali.
In questo modo si cancella il Contratto nazionale, i suoi effetti solidaristici e di unità sui minimi
della categoria, ovunque vi siano lavoratori metalmeccanici e comunque si lavori.
Tutto questo avviene in una crisi che colpisce i lavoratori in quanto cittadini attraverso l’aumento
delle tassazioni dirette e indirette e i tagli dei servizi sociali che colpiscono, ancora più duramente,
le persone più deboli.
Tutto questo avviene in assenza di una definizione di impegni e prodotti che garantiscano il futuro
di tutti gli stabilimenti e di tutti i lavoratori del Gruppo Fiat in Italia.
Gravi sono le responsabilità del Governo che fa leggi “ad aziendam” – come l’articolo 8 della
manovra finanziaria – ma non chiede nulla alla Fiat per l’Italia e per le lavoratrici e i lavoratori
italiani, mentre lascia chiudere, senza prospettive sicure, gli stabilimenti Cnh di Imola, Irisbus di
Avellino e Fiat Auto di Termini Imprese: chiusure che noi respingiamo chiedendo che tutti i posti di
lavoro vengano mantenuti.
Per tutte queste ragioni noi difendiamo la presenza della Fiat in Italia con il Contratto nazionale,
senza taglio dei diritti, contro ogni licenziamento.
21 ottobre 2011
sciopero generale di 8 ore e
manifestazione nazionale a Roma
del Gruppo Fiat e componentistica
Roma, 11 ottobre 2011 FIOM-CGIL NAZIONALE