La Rsa della Fiom Cgil ritiene gravissimo quanto accaduto
venerdì scorso in officina 2 ad un nostro collega di lavoro, lavoratore verso cui tutta
la Fiom- Cgil esprime la massima vicinanza e l'augurio di una pronta guarigione.
L'ennesimo incidente avvenuto in questa fabbrica è figlio di
politiche aziendali sulla salute e sulla sicurezza, che in questi anni troppo spesso
si sono dimostrate solo di facciata, tanto propagandate quanto insignificanti.
La sicurezza dentro ai posti di lavoro non la si fa con lo “scudetto”
a chi si infortuna meno sui reparti, non la si fa con le pressioni sui
lavoratori affinché non denuncino gli infortuni, non la si fa negando alla Fiom il
riconoscimento degli Rls. Non la si fa con quell'enorme mondo di cartapesta fatto di slogan vuoti e
di procedure scontate, che è a tutt'oggi il Wcm.
La sicurezza la si fa investendo, intervenendo concretamente
nell'organizzazione del lavoro, e soprattutto contrattando con le organizzazioni
sindacali la condizione di lavoro di coloro che tutti i giorni mettono anima e corpo
per fare i trattori: le lavoratrici e i lavoratori. Tutte cose che questa azienda
oramai non fa da tempo.
Dal nostro punto di vista è giunto il momento di cambiare
passo, anche per questo abbiamo proposto a Fim e Uilm lo sciopero unitario svoltosi
venerdì scorso.
Pertanto ribadiamo alle altre organizzazioni sindacali, come
già fatto in precedenza, la necessità di aprire tramite le assemblee una discussione con i
lavoratori, capace di rimettere al centro il tema della salute e della
condizione di lavoro. In ballo non c'è tanto il destino delle singole sigle
sindacali, ma la vita di coloro che diciamo di voler rappresentare.
Jesi,
3 Marzo 2014 La
Rsa della Fiom Cgil