martedì 25 maggio 2010
Manovra: Rinaldini, serve mobilitazione di massa
“In modo spudorato - afferma -, si è parlato di ripresa e di uscita dalla crisi, mentre era evidente che, senza cambiamenti profondi del modello sociale e del conseguente sistema finanziario, si sarebbe arrivati all’ennesima operazione contro coloro che hanno già duramente pagato la crisi. Nello stesso tempo, governo e Confindustria continuano a operare per smantellare diritti e tutele attraverso il preannunciato Statuto dei lavori e con il cosiddetto ‘collegato lavoro’ che, probabilmente, sarà varato nel prossimo mese di giugno”.
“È una enormità quello che sta avvenendo sul piano sociale. È quindi necessario che la Cgil non si limiti ad avanzare proposte a Cisl e Uil ma, riunendo i propri organismi dirigenti, promuova l’avvio di una mobilitazione di massa dei lavoratori e dei pensionati nei luoghi di lavoro e nei territori fino a arrivare allo sciopero generale”.
ARTICOLO 18 e PRECARIETA'
DAL 2002, E DA QUEL 23 MARZO DOVE A ROMA SCESERO IN PIAZZA 3 MILIONI DI PERSONE , SONO PASSATI 8 ANNI. MA LA CRISI, CONNESSA AI LICENZIAMENTI, AI SALARI FALCIDIATI DALLA CASSA INTEGRAZIONE E AD UNA DISOCCUPAZIONE CHE SI FA SEMPRE PIU' STRUTTURALE PER MILIONI DI PERSONE, OFFRE A GOVERNI E PADRONI TERRENO FERTILE PER COLPIRE DIRITTI E TUTELE DEI LAVORATORI, SOPRATTUTTO DI QUELLI PIU' DEBOLI. IL PROVVEDIMENTO VOLUTO DAL GOVERNO GUARDA PROPRIO IN QUESTO SENSO E RIMETTE IN DISCUSSIONE UNO DEI CARDINI DEL RAPPORTO DI LAVORO NEL NOSTRO PAESE: LA TUTELA DELL'ARTICOLO 18.
VISTI I PRECEDENTI, SE NON SI PUO' CANCELLARE UN DIRITTO, LO SI AGGIRA. NEL DISEGNO DI LEGGE "COLLEGATO LAVORO" IL PADRONE POTRA' INFATTI IMPORRE UN CONTRATTO CERTIFICATO NEL QUALE IL LAVORATORE RINUNCIA A PRIORI ALLA TUTELA GIUDIZIARIA PER AFFIDARE LA CONTROVERSIA AD UNA "GIUSTIZIA PRIVATA", OSSIA L'ARBITRATO. GLI ARBITRI, QUANDO SARANNO CHIAMATI A DECIDERE SULLA CONTROVERSIA TRA DIPENDENTE E DATORE DI LAVORO, POTRANNO FARLO "SECONDO EQUITA'", OVVERO SENZA IL RISPETTO DELLE NORME DI LEGGE (COME L'ARTICOLO 18) E DI CONTRATTO COLLETTIVO.
LE DEBOLEZZE POLITICHE E SINDACALI ODIERNE, UNITE AL TAM TAM MEDIATICO DISIMPEGNATO NEI CONFRONTI DEL SOCIALE, RISCHIANO DI FAR PASSARE IN SORDINA UNA MODIFICA ESTREMAMENTE NEGATIVA PER IL LAVORATORE PONENDO LO STESSO, IN CONDIZIONE DI ENORME SFAVORE RISPETTO A CHI OFFRE IL LAVORO.
SIGNIFICATIVO E' INOLTRE IL FATTO CHE IL PROVVEDIMENTO SI RIVOLGE SOPRATTUTTO VERSO I PIU' DEBOLI, A SANCIRE ULTERIORMENTE UNA CONDIZIONE: QUELLA DELLA PRECARIETA', SOTTOPONENDOLI AL RICATTO DELL'ASSUNZIONE A PATTO CHE RINUNCINO A RICORRERE DAL GIUDICE IN CASO DI CONTROVERSIA COL DATORE DI LAVORO.
IN OCCASIONE DEL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO DELLO STATUTO DEI LAVORATORI IL NUOVO ATTACCO ALL'ARTICOLO 18 RAPPRESENTA SOLO IL PREAMBOLO A QUELLA CHE SECONDO IL MINISTRO SACCONI DOVRA' ESSERE UNA VERA E PROPRIA MODIFICA STRUTTURALE DELLO STATUTO, MIRANDO AL CUORE DI QUELLI CHE SONO I CAPISALDI E IL FONDAMENTO DEL DIRITTO DEL LAVORO PRESENTI NELLA NOSTRA COSTITUZIONE.
NE PARLEREMO IN ASSEMBLEA PUBBLICA CON:
LUISA TANZI - RSA CISAGEST JESI
GIUSEPPE CIARROCCHI - SEGRETARIO FIOM MARCHE
ANTONIO DI STASI - DIRITTO DEL LAVORO (UNIVERSITA' DI ANCONA)
MAURIZIO MARCELLI - FIOM NAZIONALE (UFFICIO SALUTE E SICUREZZA)
A JESI IL 28 MAGGIO 2010 ALLE ORE 17.30 PRESSO LA 2^CIRCOSCRIZIONE, ZONA S.FRANCESCO
COMITATO DIRITTI E LAVORO
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