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giovedì 4 novembre 2010

QUALE MISSIONE PRODUTTIVA GIOCHERA’ LO STABILIMENTO FIAT CNH DI JESI NEGLI ANNI PROSSIMI A VENIRE?

Nell’ultimo incontro avvenuto all’Associazione Industriali di Ancona il 19 Luglio scorso tra Fiat CNH e le O.O.S.S. l’Azienda ha richiamato i sindacati alla necessità di una “riflessione” sopra lo stabilimento jesino, sulle difficoltà che i nostri trattori incontrano sul mercato,e sulle possibili scelte legate ai nuovi modelli che la CNH potrebbe fare o non fare su Jesi: il tutto senza però accennare ad alcun elemento concreto degno di poter essere discusso.
Se aggiungiamo che in tutto il gruppo FIAT è oggi in atto un pesante riassetto (lo spin-off dell’auto, l’acquisizione della Chrysler, la chiusura di siti produttivi come Imola e Termini Imprese per citarne alcuni) dentro la quale si stanno ridisegnando le missioni produttive dei vari stabilimenti in base alle scelte aziendali e agli effetti prodotti dalla crisi, è difficile immaginare che tutto ciò non possa riguardare anche il futuro dei lavoratori di Jesi.
E’ nostra intenzione allora pretendere di capire con estrema chiarezza a partire dal prossimo incontro in Assindustria quali scelte aziendali e quali prospettive produttive e occupazionali sono previste per Jesi in termini di numeri di macchine, livelli occupazionali e nuovi modelli per i prossimi anni.
L’incontro che avrebbe dovuto tenersi il 21 Ottobre viene continuamente posticipato con la scusa degli impegni improrogabili, è da capire se dietro quella “riflessione” tanto decantata a Luglio e alla quale ci si sottrae ad Ottobre, si nasconda la possibilità che anche su Jesi possano gravare scelte difficili e scomode per tutti.

In secondo luogo riteniamo opportuno affrontare un’altra questione rilevante per lo stabilimento: quello della qualità dei trattori che si producono a Jesi.
La qualità del prodotto è oggi considerata da tutti un elemento determinante per attrarre nuovi investimenti. Jesi secondo fonti indirette si sarebbe fatta un cattivo nome, e le misure prese nei mesi scorsi dall’Azienda nell’area Delibera andrebbero proprio a tentare di sanare quella situazione.
Noi crediamo che tale problema andrebbe risolto anche in un’altra direzione: quello di una valorizzazione Vera delle risorse interne allo stabilimento.
Dal nostro punto di vista la crisi dovrebbe essere l’occasione per mettere le persone giuste al posto giusto, l’occasione per favorire internamente quel ricambio soprattutto verso i livelli alti che agevolino scelte consone alle problematiche in fabbrica; da decenni assistiamo invece a responsabili irremovibili dal loro posto, preposti che il fatto di fare bene o male in officina è lo stesso, al massimo si cambia reparto, troppo spesso chi ha la responsabilità dei cambiamenti organizzativi e ha il dovere di risolvere i problemi che ne derivano, rappresentano essi stessi il problema, sia da un punto di vista tecnico organizzativo che nella comunicazione con i lavoratori della quale essi stessi sono i principali responsabili e dove le loro incapacità si trasformano troppo spesso in contestazioni disciplinari.
Tutto ciò con quale risultato?

Del prevalere della salvaguardia degli equilibri interni piuttosto che la risoluzione dei problemi strutturali dello stabilimento, della triste competizione tra turni per chi delibera qualche trattore in più, magari nascondendo qualche macchina il venerdì sul piazzale. Cose che tutti sanno, ma che nessunodice.
Quanto di tutto ciò incide sull’immagine dello stabilimento? Sono o non sono queste, rigidità che un sito produttivo come questo non può più permettersi?
E allora viene da chiedersi, l’uso-abuso dello straordinario, effetto dell’accumulo strutturale di incompleti sul piazzale, alternato alla CIGO, oltre che misura ingiusta nei confronti della gran parte dei lavoratori sottoposte alla decurtazione del salario, quanto dipende invece da incapacità dei preposti in fabbrica ?

In ultimo, alla qualità del trattore non può non accompagnarsi la qualità dell’ambiente in cui si lavora, una su tutte da troppo tempo ormai l’’Azienda sorvola sul problema dei “fumi” in officina 2, impegno che da anni rimane carta straccia.

Su tutto ciò urgono risposte concrete e non di facciata.

JESI, 3 NOVEMBRE 2010                                    LA RSU DELLA FIOM-CGIL

COMUNICATO FIOM JESI

Nella giornata odierna si è tenuto un incontro tra la Direzione di CNH Jesi e la RSU di stabilimento all’interno del quale sono emerse le seguenti argomentazioni:


- l’Azienda non ci ha ancora confermato la data dell’incontro sulla situazione e le prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento, sarà comunicata a giorni;

- il numero di trattori prodotti per la fine dell’anno si attesterà sulle 23000 macchine come da previsione;

- il ricorso alla CIGO per ulteriori 3 giornate: il 29 Novembre, il 6 e 7 Dicembre;

- la chiusura natalizia andrà dal 24 al 31 Dicembre e per la copertura si farà ricorso all’utilizzo dei PAR nel numero di 6 giorni.

Dietro comunicazione al caposquadra sarà possibile, per chi ne avesse, utilizzare le Ferie al posto dei PAR; per chi invece fosse sprovvisto sia di ferie che di PAR sarà possibile tramite comunicazione al proprio caposquadra farsi anticipare nel numero massimo di 3 gg i PAR o le Ferie dell’anno 2011.



Jesi, 3 Novembre 2010                                                  la RSU della FIOM-CGIL