Dopo l’exploit televisivo di Marchionne le ragioni della Fiom sono ancor più valide e chiare a tutti
di Giorgio Cremaschi
Tutto sommato bisogna ringraziare la trasmissione di Fazio. Anche se le intenzioni erano evidentemente diverse e volevano riequilibrare a favore della Fiat l’effetto della manifestazione del 16 ottobre, il risultato è stato paradossale. Sergio Marchionne, con la possibilità di esprimersi senza alcun contraddittorio, si è manifestato in tutta la sua brutale arroganza.
L’Amministratore delegato della Fiat si è scagliato contro l’anarchia dei suoi stabilimenti e dell’Italia per giustificare il fatto che non è in grado di presentare, in televisione come nelle trattative, un programma, un prodotto, una strategia. Grazie a quella trasmissione si è potuto così verificare che la campagna mediatica contro la Fiat che Marchionne ha lamentato, viene dalla Fiat stessa. E’ la direzione stessa dell’azienda, che con dati privi di qualsiasi fondamento e con atteggiamenti sprezzanti da padroni delle ferriere o da pessima multinazionale, si fa campagna contro.
Dopo l’uscita televisiva di Marchionne le ragioni della Fiom sono più valide e chiare agli occhi di tutti.