Come si lavora dentro una fabbrica, su una linea di montaggio o su una qualsiasi postazione di lavoro decide della qualità della nostra vita. Più siamo messi in condizione di lavorare male, maggiori sono i rischi che le nostre braccia o le nostre schiene si rompano, o che si verifichino incidenti sul posto di lavoro.
Al reparto cabine l'impressione è che in questi anni abbiamo assistito ad un peggioramento significativo della condizione di lavoro come della qualità di ciò che produciamo.
Sulla linea C2 nonostante nell'ultimo cambio cartelle siano state tolte 4 postazioni, ad oggi si producono all'incirca lo stesso numero di cabine di prima.
Ci sono postazioni che a causa di ripetuti piegamenti sulle gambe o di posture molto scomode per la schiena o le braccia, aumentano di molto i rischi di danni irreparabili al fisico di chi ci lavora. Su tali postazioni è inoltre inesistente qualsiasi meccanismo di rotazione del personale addetto.
Sono anni che i lavoratori lamentano il fatto che soprattutto d'inverno sono costretti a lavorare sulla cabina bagnata dalla pioggia come dall'umidità.
Pericoloso è inoltre il fatto che la cabina viene spostata troppe volte e su percorsi che per i carrelli o le “vespette wcm” aumentano il rischio di incidenti.
Colpisce inoltre la messa in atto di “linee di montaggio” a spinta, piuttosto che meccanizzate, rendendo così maggiormente gravoso il lavoro sulle postazioni.
Dal nostro punto di vista è ora di aprire una discussione con i lavoratori capace di affrontare i problemi del reparto, individuarne le problematiche principali e impegnare l'Azienda a mettere in campo soluzioni adeguate.
Per questo proponiamo a Fim e Uilm di indire assemblee retribuite di reparto che diano la possibilità alle lavoratrici e ai lavoratori di mettere al centro questioni che l'Azienda da anni non affronta, con risultati insufficienti anche dal punto di vista della qualità della cabina.
Jesi, 18 Febbraio 2014 La Rsa della Fiom Cgil
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