LETTERA ALLE LAVORATRICI E AI
LAVORATORI DELLA CNH JESI
Care compagne cari compagni, care lavoratrici e cari lavoratori.
Nell'ultimo incontro l'Azienda ci ha comunicato che non darà nessun euro ai suoi lavoratori,
sia in relazione al mancato saldo PdR di Luglio che ai sabati di straordinario. Insomma i
soldi ci sono e anche tanti, ma non per gli operai.
La RSU della Fiom Cgil appena due giorni fa ha proposto a CNH una via d'uscita
temporanea rispetto alla difficile situazione creatasi sulla questione del salario aziendale, e
che la riuscita degli scioperi dei giorni scorsi ha ampiamente messo in luce:
una richiesta di 100 Euro aggiuntivi a Sabato per ogni lavoratore, capace di rispondere sia
alle esigenze produttive di Fiat (4 o 5 i sabati di straordinario fino a Dicembre) che a quelle
dei lavoratori che avrebbero ricevuto un maggior salario.
Soldi comunque staccati dal mancato saldo PdR, vertenza che rimane dal nostro punto di
vista aperta e che intendiamo portare avanti.
Con l'ennesimo NO e senza nemmeno una contro-proposta si è passato davvero il limite
della decenza, essenzialmente per due motivi di fondo:
– se tu Azienda dai 7000 euro ai Capi per i risultati raggiunti e agli operai dici che c'è
la crisi, a noi pare che il discorso non fili per niente, troviamo infatti tutto ciò
ingiusto oltre che provocatorio. La crisi non può esserci solo per qualcuno, o c'è per
tutti o non c'è per nessuno!
Tra l'altro se la matematica non è una opinione, con i 7000 euro dati ad un solo capo,
si sarebbe potuto tranquillamente riconoscere il corrispettivo da noi richiesto in
cambio per un sabato straordinario a 70 operai!
– I 5000 euro persi in busta paga dai lavoratori negli ultimi 2 anni hanno pesantemente
abbassato il nostro potere d'acquisto e peggiorato la qualità delle nostre vite.
Nel momento in cui finisce la Cassa Integrazione e si comanda lo Straordinario,
troviamo giusto che una parte di quei soldi rientrino nelle nostre tasche.
Noi la nostra crisi l'abbiamo già pagata, è ora che paghi qualcun altro!
In conclusione Fiat non ascolta ciò che dicono i suoi lavoratori ed è per questo che ci
dobbiamo far sentire tutti e con più forza Sabato mattina davanti ai cancelli della fabbrica a
bloccare uno straordinario che porta soldi solo agli azionisti, ai manager, a capi e capetti,
e a qualche servo sciocco!
DOMANI MATTINA, SABATO 17 SETTEMBRE,
TUTTI DAVANTI AI CANCELLI DELLA FABBRICA
PER DIFENDERE IL SALARIO E LA NOSTRA DIGNITA'!
Alla manifestazione sara' presente il Segretario della FIOM-CGIL Marche
GIUSEPPE CIARROCCHI
Jesi, 16 Settembre 2011 La Rsu della Fiom-Cgil
Vorrei fare una riflessione sugli scioperi di questi giorni(e magari avere qualche risposta) , premesso che moralmente sono il primo a dire che l'azienda non si è comportata correttamente con i lavoratori premiando quelle categorie di "lavoratori ??" che non producono materialmente trattori (capi, quadri, ecc.) e che siamo in credito di una parte del premio produzione non elargito prima della (famosa) crisi economica , ripeto moralmente , ma tecnicamente (o legalmente) non ci sono violazioni di contratti quindi l'azienda può permettersi di fare la voce grossa e fregarsene. Dal lato opposto noi abbiamo un'arma che si chiama sciopero ,che però potrebbe trasformarsi (mi auguro di no ) in una spada di Damocle (soprattutto in un momento politico economico come questo ). Da considerare poi che l'azienda (e questo la CGIL lo sa bene) non accetterà mai il pagamento extra di sabati o premi collettivi in busta paga. A questo punto la domanda sorge spontanea :se non si ha almeno una base di contrattazione (rinnovo contratto aziendale ,assegnazione di livelli o tantum,ecc) a cosa servono questi scioperi ??
RispondiEliminaOra se pensiamo a cosa è successo in poco più di una settimana c'è veramente da preoccuparsi perchè ,primo, sono state fatte 2+2 ore di sciopero durante l'audit del giapponese (non che a lui glie ne fregasse chissà che , ma alla cricca di "Cervelloni" che gli stavano attorno forse si) , secondo , è stato deciso il blocco del sabato straordinario proprio in un momento che sanciva una piccola ripresa degli ordini e con dei stabilimenti CNH a noi concorrenti che cercano disperatamente di non chiudere (tralaltro proprio mentre sto scrivendo questo post il sig. Marchionne è a modena per discutere del futuro dello stabilimento), terzo (e non da sottovalutare) l'azienda ha fatto venire da Imola dei lavoratori giustificando che servono per l'alto tasso di assenteismo che c'è nello stabilimento Jesino, il problema è che l'assenteismo è tale e quale agli altri anni , solo che dalle linee di montaggio sono stati tagliati i sostituti assenti (pensateci , quanti sostituti c'erano uno o due anni fa e quanti ce ne sono ora?), quindi se prima una linea di 40 persone poteva fare produzione normalmente anche con sette , otto assenti , ora per andare in crisi ne bastano cinque.
In buona sostanza , gli scioperi in circostanze di estrema evidenza da parte della dirigenza , la calunnia (da parte di CNH Jesi) di affermare che lo stabilimento ha un'assenteismo anomalo e superiore degli scorsi anni , il blocco dei sabati straordinari .
NON E' CHE QUALCUNO DEI VERTICI DI SINDACATO E AZIENDA SI SIANO MESSI DACCORDO PER SCREDITARE IL NOSTRO STABILIMENTO (riversando come sempre le colpe su i lavoratori) E TRASFERIRE PEZZI DI PRODUZIONE ALTROVE (ricordo che tra poco tempo dovranno essere prodotte nuove gamme , ma NON E' ANCORA DECISO AL 100% SE SARA' JESI A FARLO!!).
Saluti
Evviva la teoria del complotto ke in questo paese va sempre di moda
RispondiEliminaANONIMO
RispondiEliminaSpero proprio che questo blocco fatto questa mattina non faccia decidere il trasferimento della produzione in altri siti.
Perche se cosi fosse, per tutto il territorio sarà un dramma perché tra diretti e indotto ci sono più di 1000 famiglie.
Il blocco dei cancelli di questa mattina non da la libertà ai lavoratori di decidere, questa non è democrazia.
RispondiElimina"Qui chi non terrorizza, si ammala di terrore" recita un verso di una nota canzone del poeta De André: parole particolarmente adatte ai commenti sopra.
RispondiEliminaLe tesi del complotto Azienda-Fiom, oppure la minaccia del trasferimento della produzione da un'altra parte, l'assenteismo, fanno oramai parte di una consueta strategia del terrore per cui attraverso la distribuzione di "paura" dentro lo stabilimento tra le lavoratrici e i lavoratori, le ragioni dell'Azienda ( si badi bene che nessuno disconosce in toto…noi a differenza di loro non vediamo solo le nostre) abbiano sempre la precedenza su quelle dei lavoratori, sulla quale si rimandi che vedremo poi.
Diritti, Salario o "fatica varia", l'operazione è sempre la stessa: un pò di panico tra i lavoratori e vedrai che romperanno un pò meno i coglioni.
Ma chi sono codesti "profeti" della rinuncia e della disgrazia?
Spesso la regia di certi messaggi è di una piccola parte di fabbrica che più che ai destini dello stabilimento, è preoccupata dei propri. Magari dell'orticello costruitosi in anni e anni di adulazione servile a destra e manca, di "posizioni" in fabbrica che non diciamo il sindacato, ma che neanche la stessa Direzione è riuscita mai ad estirpare, equilibri decennali che sono la nostra pietra al collo, costruitisi mediante lo scambio tu mi appoggi-io ti proteggo il "posticello". Il patto con, e tra certi figuri: tempisti, metodisti, parenti fino al grado più lontano, affini, adottati, acquisiti e chi ne ha più ne metta...prestatisi alla potente rete di potere che comanda nel sottobosco la fabbrica.
All'inverso, la porta chiusa ai più, a quelli che mandano avanti la fabbrica veramente, a quelli che se ti dicono una cosa non è per comodo ma perché la pensano, a quelli che ci mettono la faccia, che fanno la Cassa Integrazione quando gli altri lo Straordinario, a quelli che non prendono un riconoscimento, o un euro in più del minimo tabellare da sempre, a quelli che stanno da 23 anni sulle linee di montaggio, e da 23 anni si vedono il figlio del tal Capo dopo una settimana andare in ufficio, alle enormi risorse (quanti i giovani delle linee di montaggio che l'azienda non valorizza solo perché pensano che esistono i doveri come i diritti!) che vi sarebbero al suo interno.
Allora eccolo lì i loro straordinari messaggi… "il complotto azienda Fiom!", "I turchi che ci portano via il lavoro!", "l'assenteismo!"…ma soprattutto…"che tutto cambi, ma non per me!"
Eccola li…la DEMOCRAZIA.
Loro sono la nostra crisi.
Io se guidassi questa Azienda, ascolterei, mi fiderei e proverei a parlare molto di più con quei "Brutti, sporchi e cattivi" che stavano a gridare stamattina alle 3 davanti i cancelli della fabbrica. A quelli lì interessa il tutto, non una parte: chiedono solo un po' di salario.
Innanzi tutto volevo ringraziare chi come noi questa mattina era davanti ai cancelli e non per togliere la democrazia di alcuni (come citato in un commento) ma perchè probabilmente ha ancora un filo di speranza e non vuole smettere di credere che lottando (e non con pochi sforzi) ci sia anche una piccola possibilità di riguadagnare ciò che ci spetta.
RispondiEliminaTutti sappiamo benissimo che al momento la situazione socio-economica non è certo delle più rosee però siamo stanchi di dover pagare sempre noi.
Noi che il Salario ce lo guadagnamo nelle linee di montaggio con tempi di lavoro sempre più stretti e richieste da parte dell'azienda sempre più assurde,noi che NON siamo quelli che portiamo a spasso un foglio solo perchè non abbiamo conoscenze "importanti" o qulche legame di parentela con capi e compagnia bella,noi che sappiamo veramente cosa significa lavorare con 40° esterni e trattori che scendono dalla verniciatura che non riesci neanche a toccare da quanto scottano,noi che dobbiamo farci sostituire dal fuori linea per andare al bagno perchè ormai si sono presi anche quel tempo,noi che non possiamo permetterci di stare le mezz'ore intere davanti alla macchinette del caffè,noi che alle cinque della mattina la linea smette di lampeggiare e dobbiamo iniziare.
Noi che siamo il motore della fabbrica e che facciamo fare gli utili all'azienda.
Per cui non puntateci il dito contro solamente perchè abbiamo deciso di dire BASTA a chi non riconosce i nostri sforzi,il nostro sudore ma da tre anni decide che il compenso va ripartito solo tra i colletti blu e ti toglie qundi la possibilità di costruirti un futuro,di poter mandare i propri figli a scuola,all'università senza stringere sempre più quella cinta che a malappena ti fa respirare...
Per concludere.. Noi vogliamo solamente riconquistare la NOSTRA DIGNITA' di lavoratori e lavoratrici.
Un saluto a tutti
Tamara
Tutte belle e nobili parole (quelle dei post precedenti) che condivido ,ma perchè allora non si contestano i tempi di lavoro ?? I tempi provvisori delle cartelle che ci portiamo dietro da anni ? Perchè non si contesta il sistema di raccomandati e parentele ? Perchè non si contestano i nuovi giochi del WCM che fanno impiegare più tempo per montare un pezzo di ferro ma sulla cartella è rimasto quello vecchio? Li magari ci sarebbe anche la possibilità di ottenere qualcosa , invece andiamo a impuntarci su una cosa che non otterremo mai (anche se giusta e condivisibile) ,ed infatti non ci sono e non ci saranno precedenti di questo tipo in Fiat. Comunque vedremo i prossimi giorni come si comporterà l'azienda dopo il fallimento del sabato straordinario ,anche se una cosa è sicura , agli occhi della dirigenza Fiat (purtroppo loro vivono su un'altro pianeta) i lavoratori dello stabilimento Jesino non stanno facendo una bella impressione, Speriamo che i sindacati sappiano il fatto loro ..........
RispondiEliminaChi sono questi profeti della rinuncia e della disgrazia ci domandavamo?, questi uomini che con enorme coraggio, spirito di abnegazione e con sacrificio tutti i dì spingono avanti la fabbrica e dispensano or lì e or là il messaggio salvifico per il futuro dello stabilimento...
RispondiEliminaEccone uno.Tuona così infatti stamane sul Corriere Adriatico il Fismic a bocca del noto Cavaliere del Lavoro, dottor Piero Procicchiani:
"Tutti pagheremo le conseguenze di una scelta dove non è stato adottato il buon senso"...
Cavaliere grazie di averci illuminato...
LEGGENDO ALCUNI COMMENTI MI RATTRISTANO MOLTO PERCHE' METTONO SEMPRE IN EVIDENZA IL TRATTORE E DIMENTICANO CON MOLTA FACILITA' COSA SIA IL SALARIO MA IN MANIERA PIU ESPLICITA LA DIGNITA'.MA UNA DOMANDA VORREI FARE A QUESTI LAVORATORI,FORSE SIETE MAI VENUTI AD UNA ASSEMBLEA? PERCHE' SE NON CI SIETE MAI VENUTI,FORSE E' GIUNTO IL MOMENTO CHE MOSTRIATE LE VOSTRE FACCE INVECE DI VIVERE SEMPRE NELL'OMBRA COME AVETE FATTO FINORA.DOVETE CAPIRE CHE TUTTE LE INIZIATIVE FINORA FATTE SONO VENUTE DALLE ISTANZE DEI LAVORATORI,E QUESTA FASE DI AGIRE SI CHIAMA DEMOCRAZIA.DUNQUE DOBBIAMO RINGRAZIARE TUTTI QUEI LAVORATORI CHE LA MATTINA DI SABATO CI HANNO MESSO LA FACCIA MA DOBBIAMO RINGRAZIARE I DELEGATI DELLA FIOM CHE SI DANNO DA UN DA FARE DELL'ANIMA PER PROTTEGGERE I NOSTRI DIRITTI E IL NOSTRO GIA' MISERO SALARIO.FORZA COLLEGHI ANDIAMO AVANTI CHE POSSIAMO FARCELA A VINCERE QUESTA ENNESIMA BATTAGLIA ALLA FACCIA DI QUEGLI IMBECILLI CHE CONTINUANO ANCORA A NASCONDERSI.
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