L’azienda nell’incontro del 28.10 ha confermato che i volumi produttivi per l’anno 2015 si attesteranno su circa 15.600 trattori con l’utilizzo di 65 giorni di cassa sulle linee produttive.
Per l’anno 2016 l’azienda dichiara che vista la perdita di mercato che si attesta al 15% le previsioni per lo stabilimento di Jesi sono in linea con l’anno attuale con una probabile crescita di circa il 10% sui volumi produttivi (pari a circa 1.500 trattori) che comporterebbe una riduzione della CIGO di circa 10 giornate.
Il Dott. Retus ha inoltre dichiarato che questa crisi ancora verrà gestita come congiunturale e quindi legata a fenomeni ciclici e temporanei. Tuttavia ha anche detto che se lo scenario dovesse essere il peggiore e cioè che il mercato anche per il 2017 avesse lo stesso andamento allora non si parlerebbe più di una crisi congiunturale ma di una crisi strutturale che sulla base della saturazione attuale dello stabilimento prevederebbe circa 180 esuberi da gestire attraverso gli ammortizzatori sociali esistenti.
L’azienda ha anche rimarcato sul fatto che dal punto di vista del WCM e degli indici ad esso correlato lo stabilimento di Jesi rispetto agli altri del gruppo non è assolutamente competitivo e che qualora l’azienda decidesse di fare degli investimenti per aumentare la capacità produttiva Jesi non verrebbe sicuramente preso in considerazione a meno che non si confermi il trend di miglioramento avuto negli ultimi mesi che permetta allo stabilimento di puntare all’argento per il 2017.
Da questo punto di vista, l’azienda chiede la massima collaborazione a partire dal direttore di stabilimento per arrivare all’ultimo operaio assunto per far si che si possa raggiungere l’ambizioso obiettivo. Per quanto ci riguarda abbiamo fatto presente che oggi in azienda ci sono gli stessi lavoratori del 2009 che avevano raggiunto ottimi risultati.
Oggi non ci si può scordare di questo e per farlo occorre che la ns. organizzazione sindacale venga messa in condizione di poter interagire e proporre soluzioni rispetto ai tempi di lavoro, al miglioramento delle postazioni, ma soprattutto alla valorizzazione professionale dei lavoratori e delle lavoratrici.
Da anni la Fiom scrive e chiede che per avere risultati eccellenti nello stabilimento è necessario avere un'organizzazione eccellente, capace di creare le condizioni per far lavorare meglio i lavoratori. Non con più fatica. Tutto questo per noi è coinvolgimento e partecipazione.
Infine abbiamo ribadito che il problema occupazionale per noi è al primo posto e abbiamo chiesto un impegno specifico affinchè vengano fatti investimenti che portino trattori aggiuntivi sul sito jesino, per saturare lo stabilimento.
In occasione dell’assemblea di giovedì avremo modo di chiarire tutti gli aspetti che sono stati toccati all’incontro.
Jesi, 3/11/15
p. la FIOM CGIL Ancona
E finito il lardo a Bartolò...........
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