La scorsa settimana, dopo l’accumularsi
di centinaia di trattori incompleti, a causa della mancanza di materiale, la
CNH di Jesi, ormai con “l’acqua fino al collo”, ha deciso di ridurre la CIOG
prevista per i giorni 30 gennaio e 2 febbraio e di richiamare parte del
personale, su due turni, nelle giornate, per effettuare il recupero produttivo.
Nel contempo essendo insufficiente tale presenza ha organizzato una squadra per
il sabato 31 gennaio, (giornata di
lavoro straordinario), incompatibile e illegale, salvo casi eccezionali, con
l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale.
Per
la Rsa Fiom di Jesi questa decisione Aziendale è inaccettabile e preoccupante.
L’avvio della Cassa, dovuta alle perdite
di mercato, con conseguente sostituzione dei modelli , ha portato ad un ridimensionamento
organizzativo, delle linee, della logistica , ed una modifica dei Reparti, supportata da un’ottimizzazione ed efficienza delle stesse con una
“stabilizzazione” della produzione giornaliera attorno ai 100 trattori, cioè aumenti dei ritmi in linea e della produttività.
La mancanza di materiale non è solo attribuibile al mancato rifornimento
dell’ Azienda “X” ma ha radici molto più profonde, ed interne. Non è possibile
che una multinazionale che si definisce tale, ogni giorno debba giocare alla
caccia al tesoro al magazzino, su materiali indispensabili per la produzione
quotidiana sulle linee di montaggio.
Da troppi anni vediamo una gestione latente
e impreparata alle problematiche giornaliere, irrisolte e trascurate,
trasformate come normali problemi, cosiddetti “cronici” della fabbrica,
abituandoci all’indifferenza e allo Status
di essa, senza intervenire in maniera decisa e seria su questioni “ordinarie”. Occorre,
ripartire dalla base, dai quei dettagli e suggerimenti che arrivano dalle linee
di montaggio, da quel sudore che conosce il lavoro e può proporre le soluzioni
per migliorarlo.
Usare la cassa integrazione per
recuperare tali errori e utilizzandola come soluzione, dichiarano concretamente
una fallimento gestionale. Se questa è
la filosofia Aziendale, ci trova nettamente contrari. Prendiamo atto del
mercato, ma non possiamo essere ciechi di fronte a situazioni denunciate e mai
risolte. Questo è alla base di una prevenzione che può ridurre o eliminare i “soliti
sbagli”.
Inoltre non condividiamo che in questi
casi i chiamati al lavoro, siano sempre gli stessi dipendenti.
Così si divide la Fabbrica in due, chi
fa cassa integrazione, o, ancora peggio, chi fa straordinario dopo le otto ore.
Il tema in questione poteva essere gestito
molto meglio con il coinvolgimento delle Rsa di Stabilimento, discutendo e
confrontandosi con le stesse. Oramai è sotto gli occhi di tutti che
discriminazioni sindacali, scelte autoritarie, diminuzione dei diritti, salari,
il CCSL, l’esclusione dei lavoratori alle loro condizioni e al loro futuro, non ha portato e non portano nessun miglioramento,in generale, ma
soprattutto nella CNH di Jesi.
In
conclusione, chiediamo urgentemente un’incontro con Cnh, tale da capire quali sono
le scelte e le prospettive future di
Jesi.
Come
già scritto nella lettera di novembre, dalla nostra Organizzazione Sindacale
territoriale, faremo un esposto all’INPS locale al fine di chiedere
un’ispezione ed un controllo mirato sull’utilizzo dell’ammortizzatore sociale.
Jesi, 4 febbraio 2015 Fiom
– Cgil Cnh Jesi
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