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sabato 28 febbraio 2015

OFFICINA 2


La scorsa settimana ci sono state segnalate, problematiche di metodo, tempo e sicurezza, in varie postazioni in Officina 2, nei tratti A1 e B1.
In uno stabilimento in cui si punta all’eccellenza, al WCM e alle sue migliorie per chi lavora, ci chiediamo come sia possibile chiudere gli occhi di fronte alle condizioni lavorative dei lavoratori e delle lavoratrici addetti al montaggio.
In queste postazioni sono irrisorie o mancanti, le minime condizioni di sicurezza, in particolare nella linea A1, da un paranco che non può essere usato, ai tubi dei distributori piegati manualmente per essere montati (presente anche in B1), alla pesantezza eccessiva dei pezzi da montare. Non è pensabile che chi progetta i metodi non verifichi poi che le risposte siano realmente efficienti e non vadano a pesare maggiormente sulle spalle dei lavoratori. Le continue richieste di adeguare i carrellini, le attrezzature, di usare spazi dignitosi per poter svolgere la propria mansione, o semplicemente, per ricevere una visita medica di controllo, non vengono neanche ascoltate!
E’ questa la cura che l’azienda ha per la salute degli operai? E come mai per il per il Preposto, e per il Capo Officina non è indispensabile intervenire?
Nella suddetta linea è iniziata, da un giorno all’altro, la lavorazione della TDD 4. Gli operai si sono trovati con la metà della produzione giornaliera composta dal nuovo modello senza che nessuno venisse a spiegare il montaggio, con l’assenza di strumenti, di tempistica, di metodo, ma soprattutto senza Formazione.
Ci viene spiegato che era necessaria questa forzatura produttiva per non tenere gli operai a casa, eppure le questioni di incompleti e mancanze di materiale ancora persistono. Non interessano le condizioni disastrose in cui escono le macchine, o che gli addetti al montaggio lavorino in emergenza, con attrezzature inadatte, o con un elevato rischio per la Sicurezza e per la propria salute.
Non importa, tanto è possibile recuperarle il venerdì di cassa con il solito personale comandato! Ancora una volta ci domandiamo se la Cassa Integrazione sia si necessaria solo per le difficoltà del mercato, o per l’incapacità di gestire il lavoro nel nostro Stabilimento.

La Rsa della Fiom Cgil chiede un immediato confronto con l’Azienda per porre fine a queste limitazioni e mettere in Sicurezza le postazioni, in caso contrario useremo ogni mezzo a nostra disposizione per intervenire, vista l’entità dei rischi per chi ci lavora.

Jesi, 19 febbraio 2015 Rsa Fiom – Cgil Cnh Jesi

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