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venerdì 19 dicembre 2014

COMUNICATO SINDACALE


Nell’incontro di ieri con la Direzione Aziendale dello stabilimento Cnh di Jesi, l’ Azienda ha comunicato ulteriori 7 giorni di Cigo per i primi due mesi del 2015. La cassa integrazione riguarderà le giornate del 23 e del 30 gennaio; oltre a quelle del 2-6-13-20 e 27 di febbraio.

I fermi produttivi dovrebbero interessare orientativamente tutti i lavoratori dello stabilimento, migliori dettagli ci saranno comunque forniti al rientro della chiusura natalizia.

Siamo stati inoltre informati che nel reparto trasmissioni si avvierà la nuova linea tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo, dopo dopodiché i lavoratori dovranno tornare sul turno ”centrale”. Lo slittamento dei tempi per l’implementazione della nuova linea, secondo quanto dichiarato dall'azienda, sarebbe stato causato da ulteriori valutazioni in merito all’organizzazione del lavoro e dall'aumento di richieste della Medium.

La Direzione, ci ha inoltre comunicato che nel periodo di chiusura invernale saranno istallati dei tornelli all'ingresso, con conseguente rinnovamento dei bagde di timbratura.

La Rsa della Fiom Cgil ribadisce le preoccupazioni rispetto ai cali produttivi sul prossimo anno, dichiarati dall’azienda nell’ultimo incontro. Dal nostro punto di vista già da gennaio sarà necessario coinvolgere tutti i lavoratori in una discussione vera, e portare la Fiat al tavolo per capire meglio cosa sta succedendo in questo stabilimento.

Auguriamo comunque a tutte le compagne e a tutti i compagni buone feste e un felice 2015.

Jesi, 18 dicembre 2015 La Rsa della Fiom Cgil

mercoledì 17 dicembre 2014



 CHI HA PAURA DEL VOTO
DEI METALMECCANICI IN FCA E CNH
Fim, Uilm, Fismic, Uglm, ACQF verso una nuova esclusione della Fiom dal voto.

Fim, Uilm, Fismic, Uglm, ACQF perdono il pelo ma non il vizio: non contenti di aver firmato il CCSL con la direzione aziendale per impedire ai lavoratori di poter essere iscritti, votare ed eleggere delegati della Fiom, oggi continuano a lavorare ad una ennesima esclusione della Fiom da una rappresentanza liberamente eletta in FCA e CNH.

Le organizzazioni sindacali firmatarie si sentono proprietarie dei diritti sanciti dallo Statuto dei Lavoratori, del resto è stato sotto gli occhi di tutti il fatto che per tre anni non si tenevano nemmeno tutte le 10 ore di assemblea e le bacheche erano vuote.

La Fiom appena è rientrata in Fca e CNH ha chiesto di andare al voto per permettere ai lavoratori di poter eleggere i delegati e i Rappresentanti dei Lavoratori per la Salute e la Sicurezza.

Alla ennesima richiesta della Fiom di votare (una testa, un voto, una lista, un candidato e risulta eletto chi prende più voti), come sta accadendo in tutte le altre aziende metalmeccaniche ci è stato risposto che non si può, che prima la Fiom deve accettare le clausole di esigibilità, le sanzioni e solo allora potrà partecipare al voto.

Fim, Uilm, Fismic, Uglm, ACQF pensano di potersi comportare come la direzione aziendale, di imporre unilateralmente la propria Legge, pensano di poter ricattare la Fiom dicendogli o accetti il CCSL o non ti permettiamo di poter partecipare alle elezioni.

Tutto questo è inaccettabile, la Fiom ha il diritto ad avere una rappresentanza in FCA e CNH, non perché concesso da qualcuno ma perché dopo una battaglia sindacale e legale di anni ha ottenuto il diritto sancito dalla Corte Costituzionale a poter rappresentare i lavoratori senza ricatti.

La lotta che hanno fatto in prima persona i delegati e la Fiom è servita a garantire il diritto per i lavoratori di poter decidere se votare il sindacato aziendale (Fim, Uilm, Fismic, Uglm, ACQF) che in questi anni ha avuto un “trattamento di miglior favore” dall'azienda o quello degli operai e degli impiegati che hanno rischiato e subito le conseguenze della scelta di battersi per il lavoro e la democrazia.

Chiediamo alle Organizzazioni Sindacali firmatarie perché hanno paura di andare al voto?

La Fiom ha avanzato due proposte: elezione delle RSU o delle RSA secondo la procedura del Testo Unico firmata dalle Confederazioni, ma in FCA e CNH secondo i sindacati complici non si deve fare.

A sentire i sindacati firmatari il CCSL in FCA e CNH va tutto bene: meno carichi di lavoro, riduzione dei ritmi produttivi, aumento del salario, maggiore partecipazione alle scelte aziendali, stabilimenti senza ammortizzatori sociali perché sarebbero tutti rientrati al lavoro.

Se così fosse, che paura dovrebbero avere a confrontarsi col voto visto che mentre alla Fiom sono stati negati gli RLS, i permessi per fare attività sindacale in tutti questi anni, mentre Fim, Uilm, Fismic, Uglm, ACQF hanno usufruito dei trattamenti di miglior favore aziendali?

Proponiamo di andare ad un voto libero: saranno i lavoratori a decidere quale sindacato
vogliono in fabbrica se la Fiom e i suoi delegati o il sindacato aziendale, qualsiasi nome o
sembianze prenda.

martedì 9 dicembre 2014

MENO TRATTORI SOTTO L'ALBERO...


SINTESI DELL'INCONTRO CON FIAT DEL 4 DICEMBRE

Viene revocata la cassa integrazione per i giorni del 19 e del 22 Dicembre prossimi. Per il mese in corso l'unico giorno che resta di Cigo sarà quello del 23, e riguarderà le attività produttive di tutto lo stabilimento.

Assieme alle altre organizzazioni sindacali Fiat ha siglato un verbale di intesa, che mediante l'utilizzo di 5 Par a fruizione collettiva (nei giorni 2-5-7-8-9 gennaio prossimi), prolunga la chiusura di dicembre fino al 12 gennaio 2015, giorno in cui l'intero stabilimento riprenderà regolarmente il lavoro. Per la copertura degli ulteriori 5 giorni di fermo produttivo di gennaio saranno utilizzati prima ferie o Par residui del 2014, poi i Par del 2015. Nella seconda metà di gennaio l'azienda ricorrerà ad altre una o due giornate di Cigo.

Il prossimo anno, a causa del perdurare della crisi del settore agricolo sul mercato europeo, lo stabilimento con molta probabilità subirà un ulteriore calo produttivo del 10%-15%, rispetto ai trattori realizzati quest'anno che saranno 20.250. L'azienda dice che bisognerà aspettare gennaio per avere una visione più chiara dei primi 6 mesi del 2015.

In officina 2 l'azienda procederà ad una ottimizzazione delle postazioni delle linee di montaggio. Lo scopo dell'operazione sarà quello di eliminare quelle che Fiat chiama dissaturazioni, che per quanto ci è stato spiegato, dovrebbe portare all'ennesimo recupero di efficienza, sulla via di quanto già fatto alle trasmissioni qualche mese fa.

Per ciò che riguarda l'erogazione della tredicesima, l'azienda non è stata ancora in grado di indicarci il giorno preciso in cui i lavoratori la troveranno in busta paga, ci hanno comunque garantito che il pagamento cadrà nella settimana che va dal 15 al 19 dicembre 2014.

LE NOSTRE VALUTAZIONI

Per quello che ci riguarda, ci siamo dichiarati non d'accordo con quella che pare essere diventata oramai una prassi aziendale, la scelta dell'azienda di gestire unilateralmente la quasi totalità delle ferie e dei par dei lavoratori. Se dovesse accadere che la prossima estate lo stabilimento rimanga chiuso per quattro settimane come visto quest'anno, è chiaro che al lavoratore rimarrebbero pochissime spettanze di Ferie e Par per ciò che riguarda le sue necessità personali. Con la nostra struttura sindacale faremo anche verifiche sul fatto che l'azienda nei periodi di cassa integrazione, e anche in reparti dove si lavora regolarmente, paga la cassa integrazione al posto della malattia a chi si ammala.

Ci pare inoltre sbagliato recuperare efficienza in un momento in cui si parla di cassa integrazione. Aumentare la produttività significa in congiunture economiche negative come la nostra, rischiare di aumentare le giornate di “cassa” piuttosto che diminuirle. Quello che servirebbe è investire seriamente sul processo lavorativo, nei metodi di lavoro come nelle attrezzature, pensando a ridurre la fatica di chi lavora piuttosto che a farlo correre di più.

In ultimo la questione più importante. Nell'incontro dell'11 settembre scorso, il dottor Retus al tavolo dichiarò che per il 2015 la produzione si sarebbe attestata sulle 20.500 macchine. Appena tre mesi dopo, l'azienda dice che il prossimo anno dovremo aspettarci rispetto a quel numero un ulteriore calo di 2.000-3.000 trattori. Se è vero che occorrerà aspettare gennaio per capire meglio la situazione, ci pare assolutamente sbagliato liquidare il tutto con 3 righe su un volantino come hanno fatto le altre Rsa di stabilimento.

Per questo la Fiom Cgil chiede all'ACQF di destinare l'ultima ora di ASSEMBLEA RETRIBUITA, a discutere con i lavoratori e le altre organizzazioni sindacali dei rischi produttivi e occupazionali legati al nostro posto di lavoro.

Jesi, 9 dicembre 2014                                         La Rsa della Fiom Cgil

venerdì 5 dicembre 2014

LETTERA DI MAURIZIO LANDINI


Care lavoratrici e cari lavoratori metalmeccanici,

 da parecchie settimane siamo impegnati con voi in una battaglia per la dignità e la libertà del lavoro.Insieme ci stiamo battendo contro i provvedimenti che il governo ha raccolto nel Jobs Act, che sono sbagliati, ingiusti, non servono a creare nuovo lavoro, non affrontano il dramma della precarietà e la disoccupazione giovanile, né risolvono la crisi in cui è stato trascinato il paese da sprechi, speculazioni, egoismi e illegalità.
 Insieme abbiamo proposto delle alternative e presentato le nostre idee frutto di tante assemblee e discussioni con voi, ma il governo ha imboccato la strada della riduzione dei diritti, ha sposato le ricette di chi pensa che solo licenziando si crea nuova occupazione, non ha voluto ascoltare il parere e le richieste delle donne e degli uomini che per vivere devono lavorare.
 Contro questo atteggiamento di chiusura e contro chi vuole dividere i lavoratori abbiamo manifestato e scioperato: sappiamo tutti quanto possa costare a chi deve arrivare a fine mese contando sul proprio stipendio, mentre deve fare i conti con una crisi che sembra non finire e ha già fatto perderecentinaia di migliaia di posti di lavoro.
 Questa lotta non è ancora finita, non si conclude con l’approvazione parlamentare del Jobs Act, perché la delega che il governo chiede dovrà poi essere riempita di contenuti e perché i prossimi mesi saranno decisivi per tutte le scelte di politica economica.
 Tra pochi giorni, con lo sciopero generale del 12 dicembre proclamato da Cgil e Uil, porteremo nuovamente in piazza le nostre idee e le nostre energie per difendere il lavoro e i suoi diritti, cambiare il paese e farlo più giusto.
 Alla vigilia di questo nuovo appuntamento permettetemi di ringraziarvi per aver condiviso il nostro impegno e di promettervi che continueremo sulla strada intrapresa insieme, convinti che sia quella giusta per modificare i provvedimenti del governo, difendere l’occupazione, riconquistare i diritti per ognuno e per tutti.
 Questo è un momento importante per il futuro di tutti noi, delle lavoratrici e dei lavoratori, delnostro sindacato che esiste e ha un senso solo se riesce a rappresentare democraticamente i vostri interessi e da voi riceve il sostegno di idee ed energie necessarie a migliorare le condizioni del lavoro dipendente, rivendicare un sistema pensionistico più giusto, con la riduzione dell’età pensionabile, dare un’occupazione a chi non ce l’ha e combattere il precariato.
 Questa battaglia l’abbiamo iniziata insieme e insieme la proseguiremo. Con le metalmeccaniche e i metalmeccanici, con le delegate e i delegati, con le iscritte e gli iscritti alla Fiom.
 Per questo mi permetto di chiedervi di trasformare lo sciopero del 12 dicembre in una grande giornata di partecipazione, come avete fatto con gli scioperi di categoria delle scorse settimane. E di cogliere questo momento per costruire una Fiom più forte e moderna, iscrivendovi al nostro sindacato e votando i nostri candidati alle elezioni delle Rsu, come già state facendo visto gli ottimi risultati per le nostre liste nelle elezioni di questi ultimi mesi e la grande vittoria della lista Fiom nelle elezioni per l’Assemblea nazionale dei delegati di Cometa, il fondo pensione dei lavoratori dell’industria metalmeccanica.
 Per questo chiedo alle nostre delegate e ai nostri delegati d’impegnarsi nella campagna di tesseramento, allargando i confini del nostro sindacato, portando ciascuno un nuovo iscritto, per far sì che a fine anno, al momento della certificazione sindacale, la Fiom possa rappresentare al meglio il punto di vista e le richieste della nostra categoria.
 Il momento è adesso, per crescere e cambiare abbiamo bisogno di voi. La vostra partecipazione e la vostra intelligenza sarà la nostra comune forza.
                                                                                                          
                                                                                                                        Maurizio Landini
Roma, 5 dicembre 2014

mercoledì 3 dicembre 2014

SCIOPERO AL REPARTO VERNICIATURA


Nella giornata di mercoledì 3 dicembre, nel primo turno lavorativo, nel reparto verniciatura, area Masking, si è ripetuta la presenza di fumi e cattivi odori fin dalle prime ore del turno.

I lavoratori e le lavoratrici hanno scioperato due ore, dalle 11.00 alle 13.00 per il disagio, per contestare l'indifferenza dell'Azienda e per tutelare la loro salute nel posto di lavoro.

Alla richiesta di controllo dell'impianto e di tutela di quei lavoratori, l'Azienda non ha dato risposte serie e concrete per la salute di chi ci lavora.

Da tempo il reparto Verniciatura è trascurato, considerato quasi un corpo estraneo dello stesso Stabilimento.

Riteniamo fondamentale discutere con l'Azienda dei vari disagi, del futuro produttivo e occupazionale del reparto, nonché della sicurezza e della salute di chi si reca al lavoro per svolgere le proprie 8 ore.

Pertanto chiediamo all'Azienda un incontro urgente per trovare soluzioni adeguate a risolvere le criticità del reparto.

Jesi, 4 dicembre 2014          La Rsa Fiom Cgil

martedì 2 dicembre 2014

Jesi. Lavoratori come farfalle, con 
G. Cremaschi
  •  Redazione Contropiano
  • 115

Jesi. Lavoratori come farfalle, con G. Cremaschi

Presentazione del libro di Giorgio Cremaschi:
LAVORATORI COME FARFALLE
LA RESA DEL PIU’ FORTE SINDACATO D’EUROPA
Venerdì 5 dicembre, ore 21.00
c/o Centro sociale “L’incontro”
Via Tessitori, Jesi (AN)
a seguire dibattito:
Democrazia e lavoro tra Stato e Regione
La vergogna del Jobs Act

introduce
Prof. Antonio Di Stasi

intervengono
Cremaschi Giorgio (autore del libro)
Galieni Stefano (PRC Marche)
                                                       Mentrasti Edoardo (SEL Marche)