Il contratto dei padroni
Fim, Uilm e Fismic hanno firmato un accordo per il rinnovo del Contratto dei metalmeccanici
che conviene solo alle imprese.
Dopo tre mesi di finta trattativa, escludendo dal negoziato il sindacato maggiormente
rappresentativo nella categoria, senza coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori e senza
mandato degli stessi, la nuova intesa raccoglie solo i contenuti voluti dalla Federmeccanica e
rappresenta il primo frutto avvelenato dell’accordo separato sulla produttività non firmato
dalla Cgil.
Gli aumenti previsti – 130 euro lordi per il quinto livello, in tre rate, l'ultima nel 2015 – non
tutelano il potere d’acquisto dei salari, l’erogazione e le quantità dichiarate non sono
garantite nel triennio di vigenza contrattuale.
Ciò che è garantito, invece, è l’aumento secco dell’orario di lavoro, attraverso il raddoppio
dello straordinario obbligatorio e l’aumento delle ore di flessibilità.
Quest’accordo cancella il ruolo contrattuale delle Rsu in materia di orario e ne consegna alle
aziende la gestione unilaterale, perché dalla sua entrata in vigore per le stesse sarà
sufficiente l’esame congiunto, da effettuare in tempi ristretti, per applicare nuove turnazioni.
Le aziende potranno pagare 3 Par all’anno, aumentando anche per questa via l‘orario di
lavoro.
Le lavoratrici e i lavoratori non avranno più la garanzia del pagamento dei primi tre giorni di
malattia, così come vedranno svanire l’obbligo dell’automatismo nella progressione dei
passaggi di livello più bassi.
Fim, Uilm e Fismic pensano di liquidare il Contratto nazionale senza passare attraverso il voto
dei lavoratori, perché consapevoli di aver assecondato le posizioni di Federmeccanica su
aspetti decisivi della tutela delle condizioni di lavoro.
La Fiom considera questo accordo illegittimo, perché è l’esito di una trattativa che ha escluso
il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria e perché manomette essenziali
diritti contrattuali. Perciò la Fiom intensificherà la propria iniziativa per conquistare un vero
contratto e invita i lavoratori e le lavoratrici a mobilitarsi per rivendicare il diritto a decidere
sul proprio contratto e sulle proprie condizioni di lavoro.
FIOM NAZIONALE
Roma, 5 dicembre 2012
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