Il Segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“Il Tribunale di Roma ha riconosciuto un comportamento discriminatorio collettivo della Fiat nello stabilimento di Pomigliano, teso ad escludere dalle assunzioni gli iscritti alla Fiom-Cgil.”
“Infatti ad oggi su oltre 2.000 assunzioni effettuate dalla FIP (Fabbrica Italia Pomigliano) sui 5.000 dipendenti già occupati per lo stabilimento Gian Battista Vico della Fiat nessuno di questi è iscritto alla Fiom.”
“Pertanto il giudice del Tribunale di Roma ha ordinato a FIP di cessare il comportamento discriminatorio e di rimuoverne gli effetti attraverso l’assunzione di 145 lavoratori e lavoratrici iscritti alla Fiom-Cgil e di mantenere nel prosieguo delle operazioni di riassunzione del personale a Pomigliano la non discriminazione nei confronti degli iscritti Fiom.”
“E’ l’ennesima conferma che la Fiat nel nostro Paese si sta muovendo al di fuori di qualsiasi regola di legalità e di rispetto dei principi della nostra Costituzione.”
“E’ necessario che il Governo, il Parlamento, le forze politiche intervengano immediatamente per ripristinare in tutti gli stabilimenti del Gruppo Fiat l’esercizio delle libertà sindacali e dei diritti delle persone che lavorano e per rendere certo il futuro industriale, produttivo ed occupazionale del Gruppo Fiat in Italia.”
“La Fiom considera di fondamentale importanza democratica la sentenza del Tribunale di Roma, che riafferma il principio di eguaglianza e di non discriminazione.”
“Ringraziamo tutte le iscritte e gli iscritti alla Fiom-Cgil che negli stabilimenti Fiat, nonostante le pressioni e le discriminazioni che stanno subendo, con la loro tenacia e la loro dignità difendono i principi costituzionali e l’idea fondamentale di un lavoro con diritti.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
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