Ulteriore gravissimo attacco
del Governo ai diritti dei lavoratori
e delle lavoratrici
Una ragione in più per partecipare
alle iniziative di sciopero decise dalla Fiom
Dopo aver introdotto l’art.8 nella manovra finanziaria, che cancella il diritto del
lavoro e il Contratto nazionale, che permette alla Fiat di uscire dal Contratto
nazionale e di applicare in tutto il Gruppo l’accordo antisindacale di Pomigliano,
l’attacco ai lavoratori continua con il via libera ai licenziamenti dato dal Governo e
approvato dall’Europa.
Drammaticamente si continua a perseguire la strada di colpire il lavoro e i
lavoratori e le lavoratrici dando la libertà alle imprese di licenziare annullando
lo statuto dei lavoratori, e colpendo in modo particolare le donne con
l’innalzamento dell’età pensionabile.
La lettera all’Europa invece di individuare misure per la crescita e lo sviluppo,
contiene dichiarazioni di intenti, ma la cosa più grave è che va a colpire coloro che
sono più deboli, che più soffrono la crisi e che da sempre sostengono l’economia
di questo paese.
La Fiom all’assemblea di Cervia ha proclamato 8 ore di sciopero contro l’art.8,
contro la manovra del Governo per affermare la democrazia nei luoghi di lavoro e
difendere i diritti.
La decisione del Governo di dare via libera ai licenziamenti si colloca in questo
quadro devastante per la vita delle persone e costituisce una ragione in più per
scioperare.
Nel corso di queste settimane si sono già svolti scioperi e mobilitazioni nazionali
come lo sciopero e la manifestazione a Roma del Gruppo Fiat e di Fincantieri del
21 ottobre e scioperi territoriali e regionali. Venerdì 4 novembre tutta la Lombardia
sarà in sciopero con manifestazione a Milano.
Bisogna intensificare le iniziative e far sentire la nostra voce per impedire che
questo Governo porti al massacro il nostro paese e scarichi le sue
responsabilità sui lavoratori e sulle lavoratrici.
E sull’insieme di queste questioni, per la cancellazione dell’art. 8,
per impedire i licenziamenti, per una democrazia esigibile nei
luoghi di lavoro che superi la pratica degli accordi separati,
è necessario che la Cgil prosegua la mobilitazione fino a
proclamare lo sciopero generale.
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