Una,Cento,Mille 16 Ottobre!
“Per venti anni ci hanno detto che bastava lasciar stare al mercato, ora abbiamo una finanza senza regole, il record di evasione fiscale, una precarietà senza precedenti e una redistribuzione della ricchezza a danno di chi lavora. Una società così è inaccettabile, bisogna ribellarsi per cambiarla”
-Maurizio Landini, Roma 16 Ottobre 2010-
La grande, democratica e pacifca massa di persone che Sabato 16 Ottobre ha invaso le strade di Roma partecipando alla Manifestazione indetta dalla Fiom-Cgil: “SI' AI DIRITTI, NO AI RICATTI, IL LAVORO E' UN BENE COMUNE” crediamo abbia detto alle parti sociali e al Paese tutto, alcune cose in estrema chiarezza:
1. le ragioni poste dalla FIOM al tavolo con FIAT nella vertenza di Pomigliano che ci hanno fatto dire No a chi pensa che si e' competitivi sul mercato solo negando i diritti, riducendo i salari, chiudendo gli stabilimenti o licenziando, a Chi in un mese guadagna quanto un operaio in una vita intera, sono tutt'altro che isolate e meno che mai non condivise. Altro che modello tedesco!
La dignità degli individui non può essere quotata in Borsa, questa è la grande lezione dei lavoratori di Pomigliano che hanno detto No al ricatto.
2. Le campagne denigratorie e allarmistiche portate avanti nei nostri confronti nei giorni precedenti l'evento, da certa politica e da Bonanni & Co., è stata completamente smentita da una manifestazione libera e pacifca.
Chi, alle questioni vere del lavoro e della fabbrica, preferisce la demonizzazione dell'avversario, farebbe bene farsi da parte o almeno tacere.
3. Nei luoghi di lavoro e nel Paese è ancora possibile un cambiamento, e questo cambiamento potrà avvenire solo rimettendo al centro la condizione di vita e lavoro di chi “suda” nelle fabbriche 8 ore al giorno, attraverso il ripristino di pratiche democratiche, quali il diritto alla contrattazione delle lavoratrici e dei lavoratori, la discussione assembleare e la consultazione con il voto, di contratti e accordi.
Il 16 Ottobre, una delle più grandi manifestazioni della storia del movimento operaio non può essere allora il termine, ma l'inizio di un cammino nuovo che ci vede tutti, nessuno escluso, impegnati nell'affermare quei valori e quella cultura che riporti il Diritto al Lavoro e il Contratto Nazionale alla loro centralità e al loro originario signifcato, quello espresso dall'articolo 1 della nostra Costituzione.
Alla costruzione di quella speranza, Sabato era presente anche una nutrita rappresentanza di lavoratori dello stabilimento Fiat Cnh di Jesi alla quale va un grazie e un abbraccio fraterno.
Jesi, 18 Ottobre 2010 la RSU della FIOM-CGIL
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