Fiat. Masini (Fiom): “L’Azienda intende subordinare i suoi piani di investimento in Italia all’estensione a tutti gli stabilimenti delle deroghe previste nell’intesa separata su Pomigliano”
“Si è svolto oggi, a Torino, l’incontro tra le organizzazioni sindacali e la Fiat sul progetto ‘Fabbrica Italia’. Nel corso dell’incontro, la Fiat ha affermato che gli investimenti, previsti per il nostro Paese nei prossimi anni, sono subordinati all’estensione a tutti gli stabilimenti dell’auto delle condizioni imposte per quello di Pomigliano d’Arco con l’intesa separata del 15 giugno scorso. In sostanza, la Fiat vuole vincolare gli investimenti alla possibilità di infliggere sanzioni alle organizzazioni sindacali e ai singoli lavoratori prevista dall’intesa separata relativa a Pomigliano.”
“L’Azienda ha informato le organizzazioni sindacali che intende uscire da Confindustria per non dover rispettare il Contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici. L’Azienda ha altresì dichiarato che ha sospeso questa decisione a fronte dell’impegno di Confindustria stessa a realizzare, nel Contratto nazionale, le deroghe necessarie per poter applicare l’intesa separata di Pomigliano e per poterla estendere a tutto il Gruppo. Si conferma, così, che l’accordo di Pomigliano contiene in sé deroghe relative al Contratto nazionale e, a nostro avviso, anche a leggi fondamentali in materia di diritto del lavoro.”
“La Fiom si è rifiutata di seguire questa impostazione e ha sollecitato nuovamente l’Azienda ad aprire un confronto sui veri problemi degli stabilimenti e della produzione: utilizzo degli impianti, flessibilità, organizzazione del lavoro, certezza degli accordi. La Fiat non solo non ha accolto questa sollecitazione, ma prosegue sulla strada delle sue scelte unilaterali. Ha deciso infatti di forzare ulteriormente la situazione, con la disdetta dal 1° gennaio 2011 degli accordi aziendali in materia di permessi sindacali.”
“Per quanto riguarda Mirafiori, la Fiat non ha assunto impegni relativi a nuove produzioni da destinare a questo stabilimento dopo la decisione di spostare la fabbricazione della nuova monovolume in Serbia. In questo modo, si apre il rischio di un lungo periodo di ricorso alla Cassa integrazione anche per la realtà torinese.”
“Infine, la Fiom non ha partecipato all’incontro successivo - relativo all’applicazione dell’accordo su Pomigliano attraverso la costituzione della cosiddetta Newco -, non avendo condiviso quell’intesa e considerando la Newco un’ulteriore e grave violazione dell’attuale sistema di regole esistenti nel nostro Paese in materia di relazioni industriali.”
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