Ancora una settimana di cassa integrazione alla Ferrari che si protrarrà dal 17 al 21 Maggio 2010. Coinvolti alla CIG oltre 400 dipendenti tra Impiegati e Operai. Secondo la Ferrari, a causa del rallentamento delle forniture Maserati, la cassa integrazione è inevitabile in quei reparti dove si lavora per Ferrari e Maserati (Fonderia, Nuova meccanica, Montaggio Motori e Verniciatura).
Le stime di crescita auspicate da Ferrari per il 2009 sono completamente disattese. L’azienda avrebbe dovuto produrre tra Ferrari e Maserati circa 20.000 vetture, ne produrrà circa 11.000. Un piano produttivo fallito che si ripercuote interamente sui lavoratori. Infatti, nonostante le possibilità economiche dall’azienda i lavoratori in Cassa Integrazione della Ferrari rivendicano ancora:
1)rotazione della cassa integrazione
2)integrazione economica sulla cassa integrazione
3)maturazione dei ratei (ferie e tredicesima)
È inaccettabile che aziende meno blasonate integrino il salario ai lavoratori in cassa mentre alla Ferrari si fa
ricadere il peso della crisi e delle scelte fallimentari del gruppo dirigente sui lavoratori.
La Ferrari oltre a disinteressarsi delle difficoltà economiche dei lavoratori, non esita a incrementare i ritmi di lavoro, a chiedere ai lavoratori ore di straordinario e il lavoro notturno; tutte forme di flessibilità che hanno lo scopo principale di creare degli over- stock che consentono di fare cassa integrazione. Una atteggiamento questo dell’azienda non più tollerabile che si è tradotto nello sciopero dello straordinario in Nuova Meccanica.
Oggi lavoriamo in un’azienda che fa fatica a riconoscere (almeno fino ad oggi) il premio di Risultato, che si muove per cercare soluzioni poco rumorose per 270 esuberi, e che dichiara un problema di Maserati la Cassa Integrazione di centinaia di dipendenti Ferrari. Questo è l’atteggiamento di un’azienda che vuole tenere i lavoratori divisi per avere mano libera su una ristrutturazione aziendale indolore per l’immagine internazionale.
Sappiamo che il Futuro di una parte di Ferrari è legato alle scelte strategiche che la Fiat ha in serbo per Maserati. Sappiamo inoltre, come cassintegrati Ferrari che un eventuale trasferimento di Maserati da Modena avrebbe un impatto devastante non solo su una parte dei lavoratori della Ferrari ma anche sul tessuto sociale, produttivo ed economico del modenese.
Per questi motivi, alla disgregazione tra i lavoratori auspicata dalla Ferrari e dalla Fiat noi rispondiamo con la visibilità del problema Cassa integrazione in Ferrari e con la proposta di solidarietà tra i lavoratori della Ferrari e tra i lavoratori del gruppo Fiat di Modena.
Chiediamo ai lavoratori della Ferrari attraverso la sospensione del lavoro straordinario di dare prove di rispetto e solidarietà nei confronti dei Cassintegrati Ferrari. Mai come in questi giorni abbiamo imparato che muoverci assieme riesce a cambiare le cose...la Lotta per i diritti dei lavoratori, Continua!
17-5-2010 Cassintegrati in Presidio
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