Perchè 7 ore di sciopero?
Giovedì scorso la Fiom-Cgil ha proclamato al reparto trasmissioni 7 ore di sciopero (dalle
8,30 alle 16,15), a cui ha aderito la quasi totalità dei lavoratori del reparto.
Non era nemmeno passata un'ora di lavoro quando i lavoratori si sono trovati travolti dal
rumore e dall'aria irrespirabile proveniente dai lavori di asfaltatura che questa azienda
aveva comandato sul piazzale adiacente la porta dell'offcina 1, senza neanche
preavvertire la RSA o gli RLS di stabilimento sulla tipologia di intervento che si andava
a fare. Questo in un giorno in cui già dalle prime ore iniziava a proflarsi in offcina un
caldo infernale, aggravato dalle insuffcienti contromisure adottate dall'azienda a tal
proposito.
Nell'impossibilità di lavorare in quelle condizioni, i lavoratori hanno deciso di fermarsi in
sciopero riunendosi in assemblea, e dopo che non era passata nemmeno mezz'ora
dall'astensione, di proporre all'azienda la disponibilità a riprendere il lavoro, a patto
che fosse ristabilita una condizione di salubrità ambientale accettabile, e che fossero
pagati i minuti del fermo, di cui i lavoratori non avevano nessuna colpa.
La cosa che ha fatto però degenerare la situazione, è stata la scelta arrogante e
incomprensibile del capo del personale che piuttosto che porre rimedio alla controversia,
ha deciso che per principio, la perdita salariale non andasse coperta. Meglio lo scontro,
con la conseguenza che ai lavoratori veniva fatto perdere il salario, e allo stabilimento la
produzione.
Ma a questo punto occorre chiedersi anche un'altra cosa. Perchè i lavoratori hanno
deciso assieme al sindacato di abbandonare il lavoro e fare ritorno a casa senza batter
ciglio? Per la bieca rigidità aziendale di non pagare quei minuti certo, ma anche per
un'altra grande questione che li opprime da mesi. L'esasperazione di non trovare mai
risposte da parte dell'azienda. Sono mesi che sentono solo promesse su una
organizzazione del lavoro e un ambiente in costante peggioramento. Emblematico a tal
proposito è l'aumento degli incidenti e degli infortuni verifcatisi sulla linea T1, che
produce la trasmissione della Medium.
Come coniugare l'uscita dalla crisi, i lanci, gli obiettivi del Wcm, con il
miglioramento reale (e non il peggioramento!) della condizione di lavoro in fabbrica?
Questo è il vero tema. E su questo pensiamo che la prima cosa da fare sia quella di
INIZIARE A DISCUTERE SERIAMENTE DEI PROBLEMI CHE VENGONO POSTI DAI
LAVORATORI, piuttosto che continuare a correre dietro ai tanti “so tutto io”, che ogni
giorno vengono a spiegarci solo di lavorare di più, e un po' peggio.
Ne va della dignità di quelli che la mattina non vengono qui per le medaglie, ma perchè
alla fne del mese devono dar da mangiare ai loro fgli, e che a questo posto di lavoro ci
tengono più di ogni altro.
Jesi, 5 luglio 2016 La Rsa della Fiom-Cgil